Away

Emma Green (Hilary Swank) è statunitense ed è il capo della missione. Suo marito Josh (Matt Logan) fa parte del team ingegneristico della NASA per la prima missione che porterà l’astronave Atlas su Marte. La loro figlia Alexis (Talitha Bateman) è adolescente presa nel marasma della sua età che si trova nel mezzo tra la paura di perdere la madre e l’amore della stabilità famigliare. 

Ram Arya (il bravo attore indo-britannico Ray Panthaki) è il secondo comandante di nazionalità indiana. 

Misha Popov (Mark Ivanir) è l’ingegnere tuttofare della Federazione Russa che conosce ogni vite e bullone della navicella. 

Lu Wang (Vivian Wu) è l’astronauta cinese molto capace che porta la sua cultura rigida e logica all’interno del team.

Kwesi Weisberg (Ato Essandoh) è un botanico britannico che è sulla navicella per portare piante di diversa natura e coltivarle sul terreno del pianeta rosso. E’ il più spirituale tra loro tutti. 

La missione parte dalla terra e fa tappa sulla luna da dove la navicella Atlas partirà per la missione che durerà tre anni. 

Nello spazio il tempo si dilata e le piccole sfumature del carattere si amplificano. Nell’ ambiente ristretto della navicella si sente il peso dell’infinito che li avviluppa. Si generano speranze, incomprensioni, affetti e forse amori. 

Ogni componente dell’equipaggio ha le sue proprie zone d’ombra. Un amante impossibile, l’incomprensione con una figlia, uno smarrimento poi finito grazie all’amore di genitori adottivi. Umanità pura.

La serie Away, usando con maestria il mistero dell’essere umano davanti all’infinito ci fa viaggiare con l’essenza di noi stessi prendendo lo spunto da piccoli problemi quasi quotidiani per proiettarci all’interno di uno spazio angusto ma infinito.

I protagonisti sono tutti molto bravi con la loro capacità di rendere reale la vita a bordo, così strutturata e puntuale, con i loro sentimenti che sono fatti della stessa materia dello spazio che li circonda. 

Nostalgia, lontananza, speranza, paura, fierezza. 

In un momento di crisi, l’astronauta Ram deve passeggiare nello spazio con il Comandate Green per fare una riparazione. Lei è esperta mentre per lui è la prima volta. Escono dal portellone entrambi di spalle ma poi si girano e guardano lo spazio. Due esseri minuscoli davanti all’infinito. A Ram si ferma il cuore e non riesce quasi a respirare davanti a quello che vede. 

Immaginiamo noi stessi fermi, in una tuta d’astronauta, davanti a qualcosa di profondamente incomprensibile. 

Siamo fatti della stessa materia delle stelle. 

Bello.

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