Joker

Essendo nato in Canada ho mangiato pane e fumetti Marvel e DC durante la mia adolescenza. Non mancavo una puntata della serie Batman (l’originale) e dopo averla vista in TV mi buttavo dal divano con una tovaglia da cucina annodata intorno al collo come manto.

Erano, e sono, eroi fichi e forti che ci salvavano dalle brutture del mondo. Poi, visto che siamo diventati più raffinati nei gusti (così dicono) si è iniziato a scavare tra le righe dei comics per analizzare l’umanità di questi uomini-eroi tanto vicini a noi. Abbiamo dunque visto che Superman era un orfano messo in una capsula e buttato nello spazio come un moderno Mosè, che Spiderman era uno sfigato ancora più sfigato perchè venne morso da un ragno radioattivo, e che Batman anche se era un riccone, era stato anche lui reso orfano in modo violento da balordi.

Finito ora l’esercizio di umanizzazione dei buoni, iniziamo con i cattivi. Grazie soprattutto agli attori che lo hanno impersonificato in passato mettendoci del loro, probabilmente il cattivo più affascinante è Joker, antica nemesi di Batman pieno di significati profondi per il nostro eroe pipistrello.

Il film di Todd Philips di cui mezzo mondo parla e che sembra VADA ASSOLUTAMENTE VISTO, è indubbiamente un film interessante costruito intorno all’arte espressa dal suo protagonista che in questo caso è il bravissimo Joaquin Phoenix (basta guardarvi Her oppure il capolavoro You were never really here).

Ora, non serviva questo film per capire la bravura di Phoenix, attore incostante nei modi, amato e odiato dal business, ma che in questo Joker raggiunge vette alla De Niro.

La storia non è originalissima come d’altronde accade in tutte le storie tratte dai fumetti: sfigato – bullizzato – s’incazza – va oltre il suo limite- inizia a uccidere quelli che lui pensa siano i cattivi – poi inizia ad uccidere anche i buoni – e diventa uno che vuole in un certo modo conquistare Gotham City e poi il mondo intero – amen.

Questa versione di Joker (e ce ne saranno molti altri sicuro) è ben girata, con una fotografia dark quanto basta, e abbastanza violenza e sangue per attirare i pischelli assetati di emozioni forti.

Quando finisce il film si rimane con la certezza di aver visto qualcosa girato intorno alla recitazione di un attore che sicuramente vincerà lo zio Oscar quest’anno, anche se per me dovrebbe vincerlo il Pacino di The Irishman.

Insomma, alla fine un film molto gonfiato, molto esaltato, che ha qualcosa da gustare, ma che ha sopra il tutto un Phoenix rappresentante supremo dell’arte della recitazione.

Attendiamo ora il documentario su The Penguin, e le sedute psicanalitiche dell’Uomo Invisibile e siamo a cavallo.

3 pensieri riguardo “Joker

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