Emiliano

Emiliano ha 23 anni e fa il pugile. Lui è il mio coach, nel senso che ha la pazienza di allenare un vecchio sacco come me in modo professionale ed efficace. Dice che già da giovane ha sempre amato la boxe. Andava a scuola ma aveva capito che nella sua testa c’era dell’altro. I suoi genitori lo spinsero verso il tennis, che giocò per qualche tempo, ma poi la passione per i guantoni prese il sopravvento. I suoi genitori, illuminati e innamorati, fecero una dolce resa.

Il giovane uomo divenne presidente dell’associazione Tor Marancia e coordinò il progetto Shanghai dove alcuni grandi street artists hanno abbellito un intero quartiere. Conduce visite guidate alle scuole e si era anche iscritto tempo fa come candidato politico per la sua Circoscrizione. La sua mente giovane e piena di progetti gli fece persino prendere un cane, un bellissimo Alano di nome Ramella.

Ora vi chiederete perché vi racconto di lui? Beh, Emiliano ieri sera ha fatto il suo primo match da professionista. Ora può ben dire che è un pugile.

Noi vecchi ci lamentiamo sempre dei gggiiiooovvanni. Che non fanno mai nulla, sempre appresso all’effimero e sempre attaccati ai cellulari. Noi vecchi vediamo sempre il futuro in modo buio pensandolo in mano ai ggiiioovvani. Forse perché ci rode che noi non ci saremo. Ma Emiliano è un “ma”.

A 23 anni ha una volontà disumana che lo fa alzare la mattina presto e andare a correre, a seguire una dieta ferrea per stare nel peso, ed ad allenarsi tutti i giorni della settimana con un solo giorno di riposo. E come lui ne vedo tanti nella palestra dove vado, la Team Box. Giovani che sudano, che si picchiano ma poi si abbracciano. Ragazzi che si sentono parte di una famiglia, e che si prendono in giro quando uno si è distratto e ha preso un pugno che non doveva prendere per poi abbracciarlo di nuovo.

La boxe non è uno sport, è un modo di vivere. Io non sono un combattente, io sono diventato un combattente per motivi più grandi di me. Emiliano invece è un combattente. Quando si è così si vivono le cose in modo diverso. Pensatevi voi su un ring davanti a qualcuno che sta li a mettervi alla prova. Un uomo come voi che ha paura come voi, che si è allenato come voi e che rappresenta in quel momento tutto il bello e il brutto del vostro animo.

E ieri sera lui è salito sul ring dopo mesi di allenamento e di sudore. Dopo fette biscottate e tè caldo per colazione, dopo allenamenti massacranti con preparatori atletici e dopo sparring con pugili veri. Ha iniziato la prima delle sei riprese pensando solo a togliersi tutto questo dalla mente per concentrarsi sul suo avversario, un giovane e solido pugile Bosniaco che picchiava duro e non arretrava.

E lentamente si è sciolto e ha combattuto con un eleganza che ricorda molti campioni del passato. E’ stato sempre presente, rilassato, preciso e pulito.  Ha vinto le prime tre riprese senza storia, ma il combattimento non era una passeggiata. Alla quarta ripresa è stato lui ad avvertire all’arbitro che al suo avversario era caduto il paradenti.

E poi qualcosa è scattato. Ha incalzato l’avversario e lo ha guardato. Aveva la sua stessa faccia e le sue stesse qualità, e riusciva a concretizzare le sue paure. E lui si è infilato in questa crepa e ha colpito forte. E ha vinto. KO tecnico alla quarta ripresa. Onore a Emiliano e onore allo sconfitto.

Ha iniziato a saltare come un grillo, un giovane magro e muscoloso uomo in quel momento ha capito che solo con il duro lavoro e la dedizione si può saltare felici su di un ring. Gli hanno dato il microfono e ha ringraziato i suoi sponsor, i suoi amici, noi che eravamo li a tifare per lui. E poi ha ringraziato i suoi genitori perché gli hanno dato la libertà di vivere tutto questo. Respect.

E voglio credere che ieri sera è successa una magia, come nei film e nei libri. Voglio credere che un giovane uomo ha capito che la vita si può vivere come si vuole, ma le cose importanti sono poche e preziosi. E lui ha avuto la conferma che nel suo animo ha un  profondo rispetto di tutto questo. E ora goditi tutto questo giovane Emiliano, grazie per averci fatto questo dono, e mangia finalmente con gusto il pollo con i peperoni che cucina tua madre.

Te lo sei meritato.

 

 

 

 

2 pensieri riguardo “Emiliano

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