A differenza della maggior parte di voi, sono nato mangiando patate canadesi, i TV dinners, guardando i film di Fred Astaire, ascoltando Frank Sinatra, e amando gli Oscar. Ho smesso di fare nottate per gli Oscar, non riesco a trovare interesse ai vestiti, a chi si tromba chi, a cosa pensano della pace del mondo, e cosa diranno se vincono l’Oscar. Quello che faccio invece è che lo registro, e poi il giorno dopo me lo vedo saltando le parti pallose. Ed eccomi qui con poche ma chiare idee sugli oscar di quest’anno. Premetto che al contrario dei critici veri che scrivono anche senza aver visto, io non ho visto tutti i film…e dunque non vi dirò nulla di quelli che non ho visto.
Ellen Degeneres è stata molto brava e ha fatto anche ridere con la sua comicità fredda e battute pungenti, Jennifer Lawrence deve stare attenta perché sta diventanto una macchietta, la Jolie dovrebbe sgonfiarsi un pò sia le labbra che le tette ma va bene così, Lupita Nyong’o vincitrice come non protagonista in “12 anni schiavo” ha portato una ventata nuova di bellezza e eleganza facendo il discorso sicuramente più sentito di tutti gli altri. Detto questo, i punti migliori della serata sono stati:
– Gli U2 che hanno cantato e suonato unplugged la bellissima canzone “ordinary love”. Grande maestria, grande classe.
– Pharrell Williams che ha cantato la fichissima e divertentissima “Happy” da Cattivissimo Me2 con un gruppo di ballerini di tutti i tipi.
I premi sono stati dati a praticamente tutti, un pezzetto di gloria per ognuno. Gravity, giustamente, ne ha vinti di più. Si conferma la tradizione che se gli attori dimagriscono, o ingrassano, e prendono l’AIDs, o sono autistici, allora probabilmente vincono. Ho visto “American Hustle” dove Christian Bale è ingrassato di circa 20 kg, ma devo dire che la sua performance è stata veramente notevole nonostante la panza. Mi dispiace molto per Di Caprio, secondo me è troppo bravo. Lo vincerà quando avrà fatto 6000 film a 80 anni. Per il resto, l ‘amore per il cinema che hanno gli americani, e la Academy è ammirevole. Questi prendono film e li restaurano, fanno musei, vanno nelle scuole. Bella cosa.
Per il resto sono rimasto colpito da un paio di cosette negative che fanno pensare gli ingenui come me. Ad un certo punto la Degeneres è uscita dal dietro al palco con un cellulare in mano. Il Trippa seduto sul divano ha detto “Ah, ha un Samsung”. Probabilmente altri milioni di telespettatori avranno pensato la stessa cosa. Una cosa simpatica. Si fa un “selfie”, fotografa un attore, ne fotografa un altro. Una cosa moderna e figa. Poi esce di nuovo e si mette in platea e dice “dai, rompiamo il record di twitter con una bella foto selfie tra di noi”. Allora si mette con un gruppo di attori e attrici, e si fanno una bella foto di gruppo. Conclusione? Hanno distrutto il record dei tweet inoltrati. E allora guardi e sorridi e dici, aho…la modernità è arrivata anche agli oscar. Il giorno dopo esce sul giornale che la Samsung ha pagato 20 milioni (si milioni) di dollari per fare una specie di pubblicità “indiretta” durante la serata degli oscar. Progetto direi riuscito, chissà quanto ha preso la Degeneres per prenderci tutti per il culo. Mortacci …….
A detta di tutti il discorso più bello e sentito è stato quello di Jared Leto, giovane bonazzone dai capelli lunghi e occhi azzurri che in “Dallas Buyers Club” impersonifica un uomo vestito da donna in una storia che parla di AIDS (non l’ho ancora visto). Come i giovani attori più o meno emergenti, Leto è multitasking. Attore, cantante (ha una sua band), attivista politico, probabilmente cucinerà divinamente e avrà anche il pisello grosso. Io preferisco James Franco perché ha la faccia più da paraculo. Viene chiamato a prendersi l’oscar come “miglior attore non protagonista” e inizia un bel discorso sul valore dei sogni, sul fatto di non arrendersi mai, che la mamma è solo una, ecc. Alla fine, dedica agli uomini e le donne che ancora sognano in Ukraina e Venezuela. Bella cosa, prende anche i complimenti pubblici della presentatrice.
Poi il giorno dopo incontro una mia giovane collega, bella e roKKettara, e fissata come me di cinema, e iniziamo a parlare degli oscar e quando parlo di Leto mi guarda e mi dice “ti devo mandare qualcosa”. Insomma, pare che il nuovo palatino della libertà e dei sogni, quando canta con il suo gruppo chiamato “30 seconds to Mars” dia la possibilità ai suoi fan di vivere una “esperienza indimenticabile” e andare nel backstage, farsi una foto con loro, mangiarsi un tramezzino con loro e quant’altro. Ora anche questo è molto bello e democratico, il problema è che per fare questo i fan devono sborsare (per il pacchetto più caro) la cifra di 899 Dollari.
Ragazzi che vi devo dire, le contraddizioni sono il sale della vita. Siamo tutti yin e yang, luce e ombre, democratici e fascisti, santi e ladri.
Mi sa che il prossimo anno invece degli Oscar vado a mangiarmi una pizza…ma intanto lo so che non lo farò.