Severance

Spesso le scelte nelle vite delle persone nascono da disagi più o meno profondi che ognuno incontra nel proprio cammino. Per alcune persone il concetto di “fuga da sé stessi” è la chiave per la soluzione del problema. La difficoltà nel trovare significato nelle singole vite o il fatto di vedersi in una società dove quasi sicuramente non verremmo ricordati, aumenta in noi il panico della morte. 

Nascono così quelli che “tutto è un complotto” perché in qualche modo devono sentirsi diversi dagli altri, oppure quelli che lasciano tutto e vanno a vivere in una barca a vela per girare il mondo. 

L’arte, in tutte le sue espressioni, a volte riesce a farci riflettere su questi temi ponendoci dinnanzi a situazioni create per farci vedere le diverse sfumatura di quello che significa vivere. 

La serie televisiva “Severance” (in italiano Scissione) ne è un esempio notevole. 

Sareste interessati ad una proposta dove vi venga offerta la possibilità di vivere due vite in parallelo? Una vita sarebbe quella quotidiana, l’altra invece inizia quando ti rechi sul posto di lavoro. La Lumon Industries è un’azienda che, con l’immissione nel corpo di una sonda, riesce a separare nettamente i ricordi della vita lavorativa da quella personale. In questo modo il cosiddetto “interno” non saprà nulla di quello che accade al cosiddetto “esterno”. 

Si arriva al posto di lavoro, si lasciano tutti gli oggetti personali, e mentre si sale in ascensore verso l’ufficio si diventa un’altra persona. Affascinante vero?

Il personaggio principale Mark Scout, interpretato da un bravissimo Adam Scott, sceglie la scissione dopo la morte di sua moglie Gemma, a causa di un incidente stradale. I suoi amici e parenti sono contro la sua scelta, ma lui ha bisogno di fuggire dal suo dolore, e crearsi un altro Mark in un altro mondo sembra a lui la soluzione migliore. 

La sede della Lumon è volutamente asettica e angosciante. Il controllo della dirigenza sui propri lavoratori è totale, costringendoli a seguire il credo del fondatore dell’azienda tale Kier Eagan, filosofo e creatore di un movimento che coinvolge tutti gli aspetti delle persone presenti al lavoro. Come potete comprendere, questo permette alla Lumon di avere un potere quasi illimitato sulle vite dei propri dipendenti rendendolo potenzialmente molto pericoloso.

Ma siamo esseri umani, siamo complessi e pieni di strati e livelli interiori. Dopo la dipartita del supervisore Petey, molto amico di Mark, arriva una nuova impiegata di nome Helly (la bravissima Britt Lower) che dal primo momento si ribella al “sistema Lumon”. Vuole dimettersi dalla scissione e tornare interamente nella sua altra dimensione. Mark, che nel frattempo è stato promosso a supervisore del reparto MDR dove vengono trattati i metadati, deve controllare la ribellione cercando di incanalare Helly nelle teorie filosofiche del fondatore. Lui è a capo dell’ufficio composto da quattro individui, oltre a Mark e Helly ci sono Irving (uno stratosferico John Turturro) e Dylan (l’ottimo attore teatrale Zach Cherry). Il gruppo diventa uno spaccato di umanità, creando dinamiche peculiari che li portano lentamente verso la consapevolezza del fatto che probabilmente tutto quello che viene vissuto nel posto di lavoro, non sia perfetto come la Lumon voglia far credere.

Severance, una dei tanti gioielli che si trovano su AppleTV+, inizia con lentezza piena di momenti di riflessione che ci permette di conoscere e costruire le personalità dei personaggi coinvolti e di come si muovono nei diversi ambiti “interni” ed “esterni” alla Lumon. L’asetticità del luogo di lavoro pieno di corridoi bianchi e intrecciati, e gli uffici dalle pareti bianche e anonime fa da contro altare a luoghi esterni che sembrano sospesi in un tempo indefinito. Le geometrie lineari del luogo di lavoro cozzano contro le rotondità di strade innevate, formando uno straniamento che corrisponde a quello che sentono chi ha accettato di diventare uno scisso.  

Nata da un’idea del giovane sceneggiatore Dan Erickson, questo thriller futuristico/psicologico si avvale della produzione esecutiva e della direzione di alcune puntate di Ben Stiller che insieme all’altra regista Aoife McArdle, creano un mondo visivo accattivante anche se volutamente pieno di una tensione palpabile e mai esplicita. 

I due mondi sono separati in modo perfetto, oppure essendo l’uomo imperfetto, vi sono delle possibili spaccature? Il Mark che è capo reparto e che vive la sua vita lavorativa secondo le regole e i crismi della Lumen, non ha in nessun modo ricordi di quello che accade a casa sua tra i suoi amati e la sua vita piena di tristezza. Nello stesso tempo quando esce, tutto quello che è accaduto in ufficio viene cancellato come se fosse neve al sole. Ma siamo fatti di ricordi, odori, colori, ed emozioni.

La serie è affascinante e ben fatta, e tiene lo spettatore sempre vigile alla ricerca dei significati più o meno palesi dei simboli che si trovano dentro e fuori Lumen. Non a caso, come accade per alcune serie televisive, è nato un severance.wiki dove gli spettatori e fan dello show raccolgono tutti i dati e le teorie che ruotano intorno ai 9 episodi della prima stagione. All’inizio del prossimo anno ci sarà la messa in onda della seconda stagione, e io mi sto già preparando i popcorn. 

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