Una Squadra è una docuserie prodotta da Sky, Fandango e Luce Cinecittà che s’incentra sul “dream team” italiano di tennis degli anni ’70.
Come nella Storia degli uomini, il tennis ha le sue ère. Da ragazzo seguivo il tennis che poi ho anche giocato miseramente. In quegli anni gloriosi c’erano John Mc Enroe, Bjorn Borg, il giovane Boris Becker, e poi Pete Sampras, Stefan Edberg, Andre Agassi, Goran Ivanisevic per non parlare poi del mitologico Ivan Lendl.
Giocatori che suonavano musica con la racchetta, che attaccavano a rete, che giocavano per il gusto di giocare. Poi naturalmente tutto è cambiato e altri campioni sono arrivati.
In quel tennis spiccavano i giocatori italiani che, nella Coppa Davis, erano la squadra da battere.
La squadra era composta da:
Adriano Panatta, romano de Roma, arrivato a nr. 4 nel ranking mondiale, unico vincitore contro il fenomeno Borg al Roland Garros.
Paolo Bertolucci, anche lui romano, grande compagno d’avventure con Panatta. Ottimo doppista e di questi tempi ottimo commentatore televisivo di tennis.
Corrado Barazzutti, nato a Udine, ottimo singolarista è stato 7mo nel ranking mondiale. Dal carattere schivo e timido, ha sempre controbilanciato le dinamiche degli altri.
Tonino Zugarelli anche lui nato a Roma, dal carattere fumantino ma uomo di grande responsabilità, era la riserva di lusso della squadra.
Nicola Pietrangeli, capitano non giocatore, forse il più forte giocatore di tennis italiano della storia, uomo dal carattere forte ma anche molto abile nel raggiungere gli scopi “politici” nel mondo del tennis.
Il regista Domenico Procacci ha scritto e diretto un piccolo capolavoro in 6 puntate, montato in modo geniale, e molto divertente. Si va di pari passo con la Storia di quegli anni, le dinamiche tra i giocatori, e le caratteristiche personali di ognuno di loro, rendendoci un lavoro gradevolissimo pieno di aneddoti e storie che coinvolgono e divertono.
La vittoria dell’Italia nella Coppa Davis in effetti fa da pretesto per analizzare con occhio più distante cosa fosse la dittatura in Chile e come, in modo molto arguto e sincero, la nazionale italiana fosse andata lì a prendersi l’insalatiera.
Un bel prodotto che va visto.