The Batman

Non che abbia molta importanza, ma da piccolo bambino canadese leggevo un sacco di fumetti e vedevo quello che potevo in televisione. Parliamo degli anni 60/70, tempi storici della nascita di quelli che noi chiamiamo i Super Eroi che ormai sono diventati fucina narrativa di gran parte della cultura pop moderna insieme ai videogiochi. 

Dunque, amavo Spiderman visto che era un ragazzo giovane e sfigato, e amavo Ironman che mi affascinava per la sua lucida corazza. Ho avuto un flirt con il mitico Thor e dopo aver letto i suoi fumetti, iniziai a tirare in giro in casa cucchiai di legno fantasticando che fossero il martello di Thor e facendo incazzare mia madre. Anche Superman e Hulk mi affascinarono portandomi a comprare pupazzetti con le loro sembianze. 

L’unico problema che avevo in quei tempi, e che ho ancora oggi, erano i cattivi contro cui combattevano. La maggioranza erano tizi che avevano dei poteri veramente super, che volavano, entravano e uscivano di diverse dimensioni, che mettevano puntualmente in pericolo il mondo intero, e che seppure venissero sconfitti non morivano quasi mai. 

Sarà questione di carattere, ma mi sono sempre sentito più vicino al buon vecchio Batman. Ero un bambino relativamente triste e introverso, e dunque leggere il dramma del piccolo Bruce Wayne mi faceva entrare in empatia con il personaggio. Il dolore e l’ansia di Wayne, che lo portarono poi a creare il personaggio del Cavaliere Oscuro, lo capivo più di quello degli altri. Ho sempre amato la notte, e visto che lui usciva solo in quelle ore, me lo rendeva più familiare. Capivo ogni volta che lo leggevo cosa potesse sentire, la sua rabbia, la sua sete di vendetta, e la ricerca di un’integrità che voleva usare per far vivere meglio i cittadini di Gotham City. 

Inutile dirvi che vidi tutte le puntate della serie degli anni 1960 “Batman”, quella con l’indimenticabile sigla e con la Batmobile con le ali di pipistrello. Il mitico Adam West era l’attore che si vestiva con la famosa cappa e a seguito di investigazioni fatte con la polizia di Gotham City, riusciva sempre a catturare i malviventi dopo una bella e lunga scazzottata. Famoso e inarrivabile è il fatto che ogni pugno dato nella serie veniva espresso da un fumetto onomatopeico (pow!!, slack!!!, swoosh!!) che appariva sullo schermo facendo in modo che i due generi di mischiassero creando un unicum fino ad oggi irripetibile. 

Ecco spiegato in soldoni perché i miei “eroi” sono uomini in carne e ossa e che combattono il male in modo quasi “umano”. Bruce Wayne e James Bond, questi bastano e avanzano per me. 

Dunque, avendo visto tutta la produzione negli anni dell’epopea di Batman, avendo amato la trilogia di Nolan, il Batman di Bale e anche, diciamolo, di Michael Keaton e Ben Affleck, sono corso a vedere l’ultima produzione, The Batman, che sarà la prima di una nuova trilogia. 

Vi dico subito che nel suo genere, e non solo, è un capolavoro assoluto che surclassa tutto quello già visto sull’uomo pipistrello. Il regista Matt Reeves, profondo conoscitore e amante del personaggio, ha collocato la storia del film in un arco temporale dove Bruce Wayne sta ancora cercando la sua compattezza come Batman ed è ancora pieno di dubbi sulla sua identità come uomo personale e “sociale”. Nel film vediamo un Batman più investigatore grazie alla stima e all’amicizia del Tenente James Gordon (bravissimo Jeffrey Wright) che lo coinvolge sempre anche se l’intera polizia di Gotham City (GCPD) odia Batman. 

Serviva dunque un Batman più giovane, e la scelta di Robert Pattison è stata eccellente.  Il giovane attore inglese è noto per la saga di Twilight che lo rese famoso, ma poi ha sempre fatto delle scelte mirate dove ha potuto esprimere la sua bravura e versatilità. Un esempio è in Tenent di Nolan, nell’ottimo Good Time (che trovate su Netflix) e in The Lighthouse, piccolo gioiello da vedere. 

In un intervista Pattison ha detto che appena indossi la cappa si ha la sensazione che Batman entri nell’attore e lo possegga. Realtà è che nel film Pattison è perfetto in tutte le sfumature del super eroe, sia quando cammina uscendo dal buio sotto la pioggia terrorizzando i malfattori di turno, oppure quando deve interagire come Bruce Wayne nella vita sociale di una città corrotta e malata. Praticamente è perfetto. 

Gli attori di contorno sostengono il film in modo egregio. Una bellissima e bravissima Zoe Kravitz è una affascinante Selina Kyle/Catwoman, e Andy Serkin è un credibile e gradevole Alfred. 

Dalla parte di cattivi nota di merito va al bravissimo Paul Dano che è un Riddler credibile e dilaniato dalla sua lucida pazzia. Altro protagonista che ha stupito tutti è Colin Farrell, irriconoscibile nei panni di un The Penguin che ancora non ha solidificato il suo ruolo nella società dei malviventi. Chiudiamo con il mitico John Turturro che ci regala un Carmine Falcone furbo e spietato, che diventa di fatto il tratto di unione tra il passato di Wayne e il presente di Batman. 

Ma il vero valore del film è la sensazione che regala allo spettatore. Gothan City viene resa come una città buia, sempre bagnata dalla pioggia, corrotta e pericolosa, quasi senza speranza. Batman, che ancora non è stato accettato da tutti, esce dal buio come in un film dell’orrore attaccando il male senza averne pietà. I cattivi non lo riconoscono, non sanno che sia. Pensano che sia un pazzo travestito da pipistrello che cerca rogna, e Pattison riesce nonostante alla sua maschera a trasmetterci proprio questo. Lui è un uomo dilaniato che però sa solo una cosa: deve combattere il male per arrivare alla sua luce. 

Tutto questo è dovuta all’abilità e alla visione del direttore della fotografia, l’australiano Creig Fraser, fresco vincitore di un Oscar per la fotografia di Dune (e non dico altro). 

Insieme a Reeves hanno creato un mondo visivo grazie all’uso di lenti ed effetti particolari che danno un tocco di vintage a tutto quello che si vede. Si va da Blade Runner ad alcune inquadrature che sono come le pitture di Hopper. Una vera meraviglia.

Guardatevi l’inseguimento in macchina tra Batman e il Pinguino ormai diventato culto. Non abbiamo mai visto nulla di così peculiare e bello, e posso dire anche emozionante. 

Come avrete capito, insieme a Dune, The Batman, entra sicuramente nella lista dei film più belli visti negli ultimi mesi. Sono tre ore di pura gioia agli occhi, di emozioni, di quello che è la purezza del cinema. 

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