Nel film “il sale della terra” di Wim Wenders sul famoso fotografo Sebastiao Salgado, seguiamo Salgado nella sua vita da fotoreporter in mezzo alle guerre più sanguinose della storia moderna. Ad un certo punto Salgado si ammala di una malattia che lui chiama “dell’anima”. Comprende che vivere e fotografare tutti gli orrori degli esseri umani ha avvelenato la sua anima. Lascia tutto e si isola nella sua fazenda brasiliana per cercare un modo per fare la pace con se stesso.
Nel bellissimo documentario My Octopus Teacher ci viene narrata una storia molto simile. Craig Foster, documentarista sud africano, dedica anima e corpo al suo lavoro girando il mondo per coglierne le sfumature più interessanti.
Un bel giorno, come spesso accade, le luci si fanno più soffuse, le energie iniziano a disperdersi, e ci si sente smarriti in quel mare grande che è la vita.
Foster, per cercare di curarsi da questo sentore di smarrimento, prende un paio di pinne e s’immerge in una baia di alghe kelp che sta vicino casa sua. S’immerge a torso nudo, in un’ acqua gelata, abbracciando il freddo che diventa presto suo compagno e amico.
S’immerge ogni giorno, cercando di farsi avviluppare dalle grandi braccia del mare alla ricerca di risposte, ma in particolar modo di cure.
Un giorno, durante un’immersione, incontra un polpo femmina che interagisce timidamente con lui. Da quel giorno, e per l’intera durata della vita del polpo che è di circa un anno, Foster vive un’esperienza unica che fortunatamente ci ha regalato grazie a questo toccante documentario.
La sua vitale ossessione per “l’animale liquido” e la sua interazione con il polpo e l’ambiente circostante gli regala una direzione che a sua volta lo riporta al suo “centro”, regalandogli una visione diversa di quello che è lui come individuo, come marito, come padre, ma soprattutto come essere umano che vive immerso nella natura.
L’intelligenza e la perspicacia della sua amica tentacolare c’intriga e ci sorprende, aprendo anche a noi un modo che non conoscevamo. Il documentario, produzione Netflix, rappresenta molto bene la delicatezza e il rispetto che Foster ha vissuto durante questa sua esperienza, e che dovrebbe essere la stessa in tutti noi.
Una storia strana e peculiare, ma che va vista e vissuta in quanto simbolo molto più grande di valori intrinsechi delle nostre esistenze.