Il mio nome è Thomas Shelby. Sono il secondo di tre fratelli. Il maggiore si chiama Arthur e il più piccolo si chiama John. Anche se sono il secondo, di fatto sono il capo della nostra famiglia criminale che si chiama Peaky Blinders. Anzi, meglio, Peaky “Fucking” Blinders.
Sono nato in Irlanda ed ho sangue gitano nelle vene che mi fa amare i cavalli e credere alle superstizioni. Ho fatto la prima guerra mondiale scavando gallerie sotto la terra nemica e in quei luoghi ho capito veramente cosa vuol dire la fiducia, la vita, la morte.
Con noi lavora Elizabeth “Polly” Grey, nostra zia e punto di riferimento per tutti noi.
Ho la mente strategica e vedo probabilmente oltre quello che vede la mia famiglia, ma ho dentro di me delle zone d’ombra che mi fanno soffrire. Mi sento dannato e per questo motivo fumo l’oppio. Mi tremano le mani dopo che uccido qualcuno. Bevo solo whiskey Irlandese.
Abbiamo il potere assoluto sulla città di Birmingham e il nostro maggiore guadagno viene dalle scommesse clandestine. Ho una visione per la nostra famiglia e per la mia vita, ma non so se si trasformerà in realtà.
Ci siamo comprati la polizia e tutto andava liscio fino a che è venuto il Detective Campbell che indagava sull’ IRA per smantellarlo. Era un uomo violento e sopraffattore. Era, appunto.
Portiamo i capelli rasati sui fianchi delle nostre teste, e ci vestiamo elegantemente. Abbiamo una coppola che ha cucito sui bordi delle lamette. Con quelle “we blind” i nostri nemici.
Fumo molto. Quando tiro fuori la sigaretta prima di accenderla la passo sulle mie labbra, come se la suonassi come uno strumento. La fumo tenendola con due dita sul filtro, come si faceva in guerra per non far vedere ai nemici il rosso della sigaretta accesa.
Conosco l’amore, ma anche il dolore della perdita.
Vedo la vita come la voglio io, e tutto quello che mi ostacola, o lo scavalco o lo abbatto.
Nella serie televisiva dove io sono protagonista l’attore che mi recita è Cillian Murphy, ma non è bravo quanto me. Io sono Thomas Shelby, ricordatevelo.