Succession

“Fuck off”. Ce ne sono tanti di “fuck off” nella stratosferica serie televisiva (targata HBO) Succession. D’altronde se detieni il potere, quello vero, ti puoi anche permettere di mandare a quel paese chiunque ti sieda davanti mentre dimostrano quel misto tra rispetto e paura che hanno le persone quando stanno davanti ai potenti. 

La Waystar Royco è un impero che gestisce media di tutti i generi e un regno nel mond dell’ospitalità composto di parchi tematici e crociere. Il patriarca della Royco è Logan Roy recitato da un immenso Brian Cox, attore famosissimo che con questo personaggio tocca uno dei punti più alti della sua carriera. 

Logan Roy, scaltro e senza alcuna pietà, gestisce la multinazionale schiacciando chiunque si ponga ad ostacolo davanti al lui. Machiavellicamente per lui non esistono problemi che non possano essere risolti, il modo si trova sempre. Legalmente o illegalmente. Logan Roy ha quattro figli: Connor (Alan Ruck) avuto dalla prima moglie, Roman (Kieran Culkin), Siobhan (Sarah Snook) e infine Kendall (Jeremy Strong). Sono figli viziati dalla ricchezza e disfunzionali nella società e nelle loro vite private. Ognuno di loro ha il proprio carattere e il proprio modo di affrontare le cose, piene di luci e ombre. Tra i quattro, solo Kendall si butta a capofitto nell’azienda con l’idea di prendere un giorno il posto del padre. 

La prima stagione di Succession ci fa immergere nei caratteri e nelle dinamiche dell’azienda facendoci conoscere i personaggi chiave che lavorano a stretto contatto con il Capo dell’azienda, ma soprattutto ci fa vivere le vite e i sentimenti dei quattro figli in particolare rispetto al rapporto che hanno con il padre. 

Ci fa affogare nelle loro vite ricche e sfarzose. Feste piene di luci e cocaina, elicotteri che atterrano su prue di yacht grossi come ville. Ci fanno vedere loft a Manhattan e servitù silenziosa e riservata. Durante un pranzo nella residenza estiva, la tavola viene imbandita con vassoi pieni di pesce e crostacei. Aragoste e grossi gamberi portano un colore di sfarzo. 

Poco prima di andare a tavola, Logan si arrabbia e senza nessun motivo dice alla servitù di buttare tutto il cibo e di comprare delle pizze. La scena di un cameriere che butta un vassoio pieno di pesce dentro a un secchio dell’immondizia vale più di mille parole. 

Ma Succession non è solamente la cronaca di un impero e della sua famiglia, è molto di più. Posso dirvi che è una delle migliori serie mai fatte che appassiona per via della sua drammaticità, mista al suo tagliente umorismo. E’ la storia di un moderno Re Lear, e ogni episodio è intriso del mondo shakespeariano per via dell’universalità dei temi umani. 

A volte sembra di vivere una tragedia dell’Antica Grecia riportata ai giorni nostri. Lo sceneggiatore Jesse Armstrong ha cesellato momenti di alta televisione coadiuvato dai registi che si susseguono durante le puntate. Ci sono improvvise messe a fuoco, camere che seguono gli attori da vicino mentre camminano, movimenti sincopati che danno corpo agli eventi della storia. A volte, per alcuni scene, gli attori si trovano per la prima volta nel luogo in cui dovranno girare la scena, portando la realtà dentro la loro arte recitativa. 

HBO conferma la sua ricerca della qualità e questa serie segue gli standard a cui ormai ci hanno abituati, una scrittura intelligente e pungente, degli attori bravissimi, luoghi che diventano parte delle emozioni della storia. 

La mia menzione speciale va all’attore Jeremy Strong che ci fa appassionare con un Kendall Roy figlio pieno di conflitti nella vita e in particolare con il padre. La relazione tra lui e il patriarca è sicuramente una delle cose più interessante da vedere, e la sua capacità di farci vivere i suoi drammi interiori raggiunge livelli sublimi. 

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