Cora Tannetti (la brava e bella Jessica Biel) ha una vita “normale”. Sposata e con un figlio la seguiamo mentre vive il quotidiano. Un giorno va in gita al lago con la sua famiglia. Entra in acqua e capiamo che dentro di lei c’è qualcosa che non va. Esce e si siede sull’asciugamano con il figlio. Mentre sbuccia la frutta vede una giovane coppia che si bacia e ride appassionatamente. Lei si alza, con il coltello in mano, e…..
Julian Walker (il giovane attore Elisha Henig) è in viaggio per le cascate del Niagara. In macchina lo portano un uomo e una donna, Adam e Bess. Si capisce che c’è qualcosa di strano e Julian diventa nervoso. La macchina si danneggia e dunque decidono di passare la notte in un motel aspettando la riparazione. Julian va a prendere due tazze di tè per offrirle a loro. Lo bevono apprezzandone il gusto, e poi…..
Questo è il più o meno il riassunto degli inizi della prima e seconda stagione della serie The Sinner che trovate su Netflix basata su un libro della scrittrice tedesca Petra Hammesfahr.
In entrambi i casi interviene il Detective Harry Ambrose (un ottimo Bill Pullman) che in un modo poco ortodosso trova alla fine il bandolo della matassa. Qui non si tratta di capire “who did it?” (chi l’ha fatto?) ma bensì “why they did it?” (perchè lo hanno fatto?) visto che in entrambi I casi coloro che hanno compiuto il crimine sono davanti agli occhi di tutti.
Anche se la verità sembra fautrice solo di certezze, Ambrose non si ferma all’evidenza. Intuisce che le zone buie di Cora e Julian hanno preso il sopravvento nelle loro azioni, e decide di andare a fondo aprendo diverse e nuove strade all’investigazione. Questo accade semplicemente perché Harry Ambrose ha dentro di se le stesse ombre dei due colpevoli.
Il Detective è un uomo schivo, quasi timido, ma che ha la capacità di raccontare la verità delle cose a chiunque e per questo riesce ad instaurare una relazione di fiducia in coloro che hanno bisogno di essere aiutati. In entrambi i casi le investigazioni lo mettono a dura prova, mettendolo davanti alle sue stesse paure.
Pullman, sempre considerato un attore di mediocre capacità, in questa serie fa un salto di qualità e riesce, soprattutto grazie alla scrittura del suo personaggio, a farci vivere le sfumature delle sue intuizioni.
Forse il segreto è di non fissarci nel ripercorrere le strade che ci danno sicurezza, ma avere il coraggio di camminare su strade fangose, difficili e buie per arrivare a ciò che è “il giusto”.
La serie è ottimamente girata e recitata, e ti avviluppa nelle sfumature che sono quelle esistenti in tutti noi, sempre però se ci vogliamo fare caso. Come mia abitudine non vi dirò nulla di come va a finire, ma sappiate che la colpevolezza a volte ha diversi gradi di responsabilità, e in quest’ottima serie TV capiamo cosa vuol dire.
Buona visione.