Unorthodox

A New York, nel quartiere di Williamsburg a Brooklyn, vive un gruppo nutrito di ortodossi ebrei, gli Hasidic (Chassidico). Seguono il Talmud e si considerano i “giusti”. Sono originari prevalentemente dell’Ungheria e della Romania e credono che il loro destino sia quello di generare tanti figli per pareggiare il conto con il numero di tutte le persone morte durante l’olocausto.

Durante il Sabbath, il loro giorno di riposo (il sabato) non potrebbero fare nulla, neanche uscire da casa ma i Rabbini hanno fatto mettere un filo da pesca che gira sui lampioni della città e che percorre quasi tutta Manhattan. Il filo si chiama eruv. L’eruv idealmente è il loro confine domestico e dunque in questo modo possono uscire dalle loro case per il Sabbath.

Gli Hasidic non hanno internet o telefonini, e le donne sono considerate solamente generatrici di vita.

Etsy è una giovane donna che vive a Williamsburg. A 19 anni viene “donata” in sposa, ma sente che dentro di lei c’è qualcosa di diverso. E’ nata tra gli Hasidic, ma cammina per le strade di New York e vede che esiste altro, e ne va alla ricerca.

Unorthodox è una miniserie (4 puntate) pazzesca. Liberamente tratto dal libro di Deborah Feldman, racconta la sua storia di fuga da un mondo che la considerava un oggetto fino al suo viaggio verso Berlino, alla ricerca di una cosa che lei voleva con tutta la sua forza: vivere e scegliere come farlo.

Netflix conferma il suo coraggio con questa produzione israeliana e tedesca non doppiata e prevalentemente recitata in Yiddish (naturalmente con sottotitoli).

La storia è avvincente e dolorosa mentre seguiamo Etsy verso la sua libertà. E’ un inno alla libertà individuale e soprattutto al rispetto e alla forza interiore delle donne. Non a caso tutte le religioni ortodosse ed estremiste le mettono in secondo piano.

Gli attori, prevalentemente israeliani e tedeschi, sono molto bravi, ma la bellezza della serie sta nella recitazione, ancora una volta pazzesca, di Shira Haas.

La Haas è una giovane attrice Israeliana, magra e apparentemente fragile, che ha due occhi che racchiudono il mondo. Alcune scene fanno venire i brividi per quanto è brava, e spero veramente che il mondo dell’arte cinematografica capisca che è nata un’attrice di una bravura immensa.

Noi l’abbiamo vista in una serata, una puntata dopo l’altra. Merita tutta l’attenzione, soprattutto perché a star is born.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.