Years and Years

La famiglia Lyons vive a Manchester nel 2019. Usano il cellulare, vedono la televisione e hanno le loro dinamiche e storie pregresse che inevitabilmente intrecciano le loro vite. Nel corso dei 6 episodi di questa interessantissima e intrigante serie seguiamo lo scorrere del tempo e tutto quello che accade alla famiglia Lyons, che qui in fondo simboleggia l’umanità tutta.

Cambiano le tecnologie. Trump bombarda un’isola cinese con un missile nucleare, in Spagna vince l’estrema destra, le banane non crescono più per via del cambiamento climatico, tutto questo mentre seguiamo lo scorrere della Storia per altri 15 anni fino al 2034.

Stiamo nei paraggi di Black Mirror, ma “Years to Years” ha il notevole pregio di non parlare solamente di tecnologia e la rivoluzione che apporta nelle nostre vite, ma ci narra quello che accade guardando la situazione da un punto di vista diametralmente opposto.

Indubbiamente gli smartphone hanno cambiato le nostre vite. Molti dicono in peggio, io sostengo in meglio, ma non ci sono dubbi che stiamo immersi in una vera e propria rivoluzione tecnologica, anche se Baricco sostiene il contrario ma vi parlerò anche di questo. L’analisi profonda che lo scrittore di questa serie (Russell T. Davis, genio della penna) ci pone innanzi si può sommare in una sola domanda: “la tecnologia sta cambiando velocemente le nostre abitudini e dinamiche interpersonali, ma quanto l’ essere umano cambia veramente?” Abbiamo assistenti vocali che possono darci tutte le risposte, o quasi, e aggeggi elettronici che possono programmare le nostre vite fino alla nostra morte, ma in tutto questo dove sono le nostre emozioni? E l’amore che fine fa? Si può vivere senza soffrire grazie a qualcosa che ha una batteria? Sono in grado di darci veramente tutte le risposte?

Bello e interessante, Year to Year ci appassiona perchè non ci da risposte, ma basa la sua narrazione sulla domanda : What if??

Una delle migliori serie mai fatte con una produzione altisonante visto che stiamo parlando di HBO insieme alla BBC. Gli attori sono tutti molto bravi ma vorrei citarne due: la ormai mitica Emma Thompson che recita la parte di Vivienne Rook, politica con peli sullo stomaco che sa muoversi nel mondo di quei tempi, e la sua contrapposizione, la nonna della famiglia Muriel Deacon (la stupenda attrice Anne Reid) che dall’alto dei suoi anni e della sua saggezza analizza “le cose della vita” con profondità e molta onestà.

Vi dico solo che questa è stata l’unica serie che ho visto in soli due giorni. Chiaro che ve la consiglio vivamente.

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