Winston Churchill e Dunkirk

La Storia dell’umanità è stata costellata di grandi uomini che ci hanno permesso di avere le libertà che abbiamo oggi, ma difficile a volte ricordarsi che erano uomini anche loro. “Darkest Hour” è un bel film storico del regista Joe Wright, che narra alcuni giorni vissuti dall’umanità nel 1940 in piena Seconda guerra mondiale.

Hitler ha conquistato mezza Europa, e ha schiacciato le truppe Anglo-Francesi sulle spiagge di Dunkirk e Calais. Il governo inglese è in subbuglio, il Primo Ministro Neville Chamberlain, debole e malato, lascia l’incarico che alla fine va al contraddittorio Winston Churchill. Churchill si trova in mano un governo diviso e una Nazione fiera ma piena di paura. In quei giorni Churchill, fine oratore, fa il suo primo discorso promettendo al popolo inglese sangue, duro lavoro, lacrime e sudore. Nonostante il film sia storico, e dunque deve seguire la cronaca e gli eventi, il regista ci regala delle invenzioni fantasiose su eventi mai accaduti ma che ci possono dare il senso delle cose di quei tempi. Il film riflette quelle giornate, al cupezza e soprattutto l’incertezza di un popolo che aveva i suoi figli asserragliati su una spiaggia francese e che avrebbe subito in un futuro prossimo uno dei peggiori attacchi tedeschi della storia. Churchill qui è disegnato come un furbo e a volte cinico politico, conscio di aver creato un immagine che nutriva il suo popolo, ma ben consapevole di avere decisioni da prendere che avrebbero cambiato la storia dell’umanità. Le sue incertezze e i suoi dubbi oltre alla costruzione delle sue decisioni finali è tratteggiato magistralmente da Gary Oldman che qui non solo si meriterebbe tutti i premi cinematografici possibili, ma anche un abbraccio dalla Regina Elisabetta!!!. Sembra che Oldman sia dovuto sottostare a circa 200 ore di trucco per il suo personaggio, ma il risultato è stupefacente. Tornato a casa mi sono rivisto i vecchi discorsi di Churchill e vi debbo dire che il lavoro fatto da Oldman sui gesti, le intonazioni e la voce lasciano senza fiato.

E ricordiamoci che grazie a lui c’è stata la famosa evacuazione di Dunkirk……………..

Christopher Nolan secondo me è uno dei più grandi registi della nostra epoca. Si è costruito una fama solida creando film che hanno tratteggiato la recente storia di quest’arte ricordando a volte i risultati di grandi registi del passato, non ultimo Kubrick. Il suo Dunkirk non è un film di guerra. Non ha sparartorie, budella al vento, migliaia di aerei e navi, ma ha la capacità con poche e semplici immagini di trasmetterci quello che passarono gli uomini asserragliati su una fredda spiaggia davanti al mare. Quasi tutto l’esercito Inglese, 300.000 soldati, erano fermi sulla spiaggia aspettando le navi militari inglesi. Un testimone di quei giorni disse “erano tutti in fila, sembrava che aspettassero l’autobus”. In Dunkirk il nemico non si vede, ma sappiamo che c’è. Le navi non potevano avvicinarsi perché venivano attaccati dagli aerei tedeschi e dunque Churchill usando il suo genio diramò l’ordine di chiedere ai “civili”  le loro barche per attraversare la manica e andare a prendere “i nostri figli”. Il film ha ricevuto molte critiche. Alcuni dicono “ma come, Nolan regista di blockbusters come Batman non poteva spendere due soldi e aggiungere effetti speciali per farci vedere più aerei, più navi, più uomini?”. Si, senza dubbio avrebbe potuto, ma ha scelto di non farlo. Gli aerei inglesi sono tre in tutto, ma le scene aeree di combattimento sono le migliori degli ultimi anni. Le truppe sulla spiaggia non sono 300.000, ma serve veramente farci vedere tutti i volti e tutti gli sguardi?

Nella naturopatia esiste un sistema di diagnosi che si basa sull’analisi di una sola cellula del tuo corpo. Sostengono che se noi analizziamo cosa accade a una delle tue cellule, sapremo cosa accade a tutto il tuo corpo in quanto l’intero nostro essere è fatto di migliaia di cellule come quella.

Ecco, Dunkirk o Dunkerque in francese, è questo. Respiriamo cosa accadde quel giorno. Nolan ha scritto la sceneggiatura dopo aver incontrato quasi tutti i reduci di quella evacuazione. Non è un film di guerra, è un film sulla sensazione della guerra, e dovremmo ringraziarlo per aver avuto il coraggio di farcelo vivere. Come sapete centinaia di barche partirono dalle coste Inglesi per andare a prendere i soldati. Barche a vela, pescherecci, gozzi, pieni di uomini anziani e ragazzi giovanissimi che avevano deciso che non poteva finire così. Hanno criticato Nolan perché nella scena dell’arrivo delle barche a salvare i soldati, fa vedere la bandiera Inglese che sventola. La fierezza di un popolo non deve avere la vergogna di essere rappresentata, agli occhi di tutti. Non è esaltazione alla Clint Eastwood, ma qui è la rappresentazione di quegli uomini e donne che hanno solcato la paura per impedire che i loro figli si buttassero in mare disperati.

Detto questo buona visione di due pellicole che sicuro faranno parlare di loro agli Oscar il mese prossimo.

 

 

 

 

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