Premessa: non sono un fissato di Star Wars, non conosco tutti I personaggi, non mi ricordo tutti I dettagli ma li ho visti tutti.
Premessa nr 2: nonostante quanto sopra, Star Wars insieme a Saturday Night Fever, Rocky e molti altri film hanno caratterizzato la mia vita di cinefilo. E so per certo che questo è accaduto anche a molti di voi.
Detto questo mi sono avvicinato a Star Wars: The Force Awakens aspettandomi un raffinato prodotto di marketing della ditta J.J. Abrams (grandissimo genio dell’ era moderna che ci ha regalato Lost) e con il cuore aperto a qualcos’ altro. Non sono rimasto deluso. Inizio con il dire che la trama del film non ha nulla di veramente nuovo dai precedenti. Lotta tra il bene e il male, il pianeta dei cattivi che si chiama come al solito Death Star, che qui è praticamente uguale ma molto più grande (le dimensioni contano sempre) stessa scena del bar dove suonano musica strana con tizi strani che fanno cose strane, e poi padri e figli e figlie e moglie e principesse e generali e animali strani e quanto di bello e brutto ci ha fatto vedere la saga in questi ultimi anni. Gli effetti speciali (anche se ormai non si chiamano più così) sono clamorosamente belli per non parlare dei costumi, trucchi e luci. Ci sono droidi piccoli e simpatici come BB-8 che nonostante il ferro è molto umano e rotola in giro scendendo pure le scale!! Ma oltre a tutto questo che fa parte del pacchetto Star Wars che paghi per vedere, c’è dell’ altro.
Quest’ estate siamo andati in un paese in Spagna che rappresentava il passato per uno di noi. Lei aveva vissuto in quel luogo svariate estate da bambina, quelle estate che riempiono il pozzo dei ricordi e che formano quello che siamo. Vedevo che camminare per quelle vie, e vedere quelle case e quei vecchi negozi, le hanno fatto vivere delle emozioni fortissime. Incontrare un vecchietto con la sua storia, o raccontare gli aneddoti di giornate piene di draghi e pericoli nel mondo dei bambini, hanno fatto riemergere odori e sapori sopiti.
Vedere questo film mi ha fatto passare più o meno le stesse cose. Essendo un film di transizione, il passato e il presente s’incontrano con l’ unico scopo di formare il futuro, Abrams con la sua solita abilità ha giocato le carte che aveva per sorprenderci come bambini. Mi sono trovato ad emozionarmi al titolo d’apertura ricordandomi quando vidi il primo Star Wars a Ostia, ho sorriso nel rivedere il Falcon Millenium (piece of garbage….) e il ritorno di Hans Solo ti sorprende come quando vedi un vecchio e simpatico amico dopo anni. Trovi i nuovi eroi come la protagonista Rey (la prima volta sullo schermo Daisy Ridley, sosia giovane di Keira Knightley) che è intrisa della “ forza” ma non lo sa, oppure il nuovo fichetto eroico pilota di nome Poe Dameron. Altro nuovo protagonista è il bravo Finn, l’attore inglese John Boyega che sarà sicuramente cardine per i nuovi due (si, due) film annunciati e già in lavorazione. Ma l’ emozione arriva con le facce rugose e piene di ricordi di Harrison Ford, Karrie Fisher (Principessa Leia diventata ora Generale), oltre al mitico Chewbacca e per finire l’iconico e punto focale della storia Luke Skywalker recitato dal viso intenso di un vecchio Mark Hamill. Ci sono poi spari, bombe, inseguimenti, viaggi spaziali in pianeti sconosciuti, ologrammi, e i tipici rumori di astronavi e spade laser che hanno segnato un epoca.
E ora apro un altro capitolo. Parliamoci chiaro, i più fichi di Star Wars sono i cattivi. Un personaggio come Darth Vader ha fatto la storia del cinema. Il suo respiro, la sua maschera, e anche il suo dilemma Shakespeariano padre vs figlio vs padre ha rappresentato una parte alta della storia. I buoni sono buoni ma non lo sanno. Tutta la loro storia è basata sulla ricerca della consapevolezza della loro maestria nella forza. I cattivi invece sono cattivi con qualche dubbio di essere buoni. Insomma, un po’ come succede a tutti noi che lottiamo con i nostri lati chiari e oscuri. Yin e Yang.
Morto Vader abbiamo ora un vero cattivo di nome Kylo Ren, il bravo Adam Driver, che non ha problemi respiratori ma parla attraverso una maschera e usa una spada laser di tipo medioevale. Anche lui è spaccato dal dubbio, ma nel film capiamo perché e questo fa parte del vero colpo di scena. Chiaramente non vi dico nulla, ma credetemi che quello che accade è notevole.
Insomma, The Force Awakens fa ridere e appassionare e il buon J.J. ha ridato vigore alla saga instillandoci la curiosità per gli episodi futuri, tipico film da coca cola e pop-corn ma che vi lascerà delle belle emozioni. Finisco con la unica e vera certezza di tutta la saga di Star Wars: i stormtroopers, che sarebbero le truppe vestite di bianco che fanno parte dell’ esercito dei cattivi, sono in assoluto i peggio tiratori e più disorganizzati soldati di tutta la storia del cinema.
Ne prendessero uno…..neanche a pagarlo…….