Villa Adriana e l’amore

« Di tutti i giochi umani, quello d’amore è l’unico che minaccia costantemente di sconvolgere la nostra anima, ed è anche l’unico in cui il giocatore deve abbandonarsi all’estasi del corpo… Inchiodato al corpo amato come uno schiavo alla croce »

Queste sono le bellissime frasi del libro di Marguerite Yourcenar “ Memorie di Adriano”  che domenica, ieri, ho sentito recitate dall’ attore Aldo Cerasuolo. In tempi di cambi di stagione e depressioni autunnali, eccoci sfidare la sorte e andare alla visita guidata a Villa Adriana a Tivoli.

Breve storia: Rossella Faraglia, nostra ex collega andata in pensione e soprattutto laureata in Storia dell’ Arte (che ama svisceratamente), ha creato un associazione culturale denominata “ l’ arte della memoria”. Organizza naturalmente viste guidate a mostre, musei e luoghi della nostra storia, guidata da una cosa fondamentale e preponderante: l’ amore.

La villa di Adriano è bellissima, e ci sono molte persone che ci vanno anche perché hanno letto il libro della Yourcenar. La guida, Stella Bottai, ci prende per mano e ci porta per le vie dell’ immensa area. Sembra che la Yourcenar, ventenne, sia andata con il padre a visitare la villa. Rimase folgorata dalla visita e una volta rientrata in albergo, scrisse il libro sulla vita di Adriano. La storia narra che si dimenticò il manoscritto in albergo e ripartì per Parigi. Dopo 20 anni le fu recapitato il manoscritto. Stavano facendo dei lavori nell’ albergo, e lo ritrovarono. Lesse il manoscritto e disse “ non si può scrivere di Adriano a 20 anni, si è troppo giovani per vivere la complessità di tale Uomo”  e riscrisse il capolavoro che noi oggi tutti conosciamo visitando la Grecia, e sedendosi sulle panchine della villa, cercando l’empatia suprema.

Come avrete capito, non si tratta di una visita normale. La guida ci portava in giro, e ogni tanto incontravamo i due attori, Antonella Civale e appunto Aldo, che recitavano brani riferiti ad Adriano. Lei, Antonella, leggeva i taccuini della Yourcenar, e lui, Aldo, leggeva le passionali parole che nutrivano il pensiero di Adriano.  E mi sono ritrovato, insieme agli altri, a immaginare la magnificenza della villa, la profondità del pensiero di un uomo che ha lasciato il segno nella nostra storia di esseri umani e i pensieri della scrittrice che più lo ha amato. Storie d’eserciti, d’amori e di rancori, in uno scenario pieno di ulivi secolari, colonne e archi e intriso dalla solitudine del sommo guerriero. Inutile cercare le parole, io piccolo uomo, davanti alla grandezza e alla Storia.  Verso la fine del percorso, verso la fine della vita di Adriano, ci siamo fermati….in silenzio……e…..

“Piccola anima smarrita e soave, compagna e ospite del corpo, ora t’appresti a scendere in luoghi incolori, ardui e spogli, ove non avrai più gli svaghi consueti.

Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo più… cerchiamo d’entrare nella morte a occhi aperti…”

Mi sono venuti i brividi e ho dovuto fermare le lacrime.

Ringrazio il cielo, Adriano, e naturalmente Rossella di avermi nutrito l’ anima .

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