Mia Madre

Serata fresca, il tuo cane dorme ai tuoi piedi.

Difficile poi parlare oggi delle sensazioni che ho avuto nel vedere Mia Madre di Nanni Moretti. Dovrei parlarvi del fatto che Margherita Buy in realtà fa la parte di Moretti, e che Moretti invece incarna forse un fratello o qualcuno che lui vorrebbe essere. Dovrei parlarvi di Turturro, e delle dinamiche tra lui e la Buy/Moretti. Si dovrebbe poi menzionare la figlia della Buy, che è affezionata alla nonna e che incarna probabilmente il futuro. In realtà chi rimane dentro alla tua testa è la madre, Ada (superlativa Giulia Lazzarini) e il suo essere semplicemente madre. Rimangono gli episodi onirici, i ragionamenti di Moretti, il tempo che spazia tra passato, presente e forse futuro.

Mi ricordo che una volta lessi “ ma quando finisce un amore, dove va poi tutta quell’ emozione…quell’ energia? Dove va?”

Moretti dice di Ada  “ tutti i suoi studi, tutto il latino…il greco…i suoi studenti…i suoi figli…dove andranno poi….tutto questo dove andrà a finire? “

Ci sono scene bellissime e struggenti che ti prendono per mano e dolcemente ti fanno soffrire, come può essere appunto la morte di una madre. Difficile non compatire l’ emozione del film e non amarlo per quello che è. Bello è dire poco.

Occhi estranei e pieni di lacrime di stupore.

Anche io ho fatto le scatole con le cose di mia madre e mio padre. Ecco cosa rimane forse.

 

 

 

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.