Noi maschietti siamo così. Playstation, guardiamo il culo alle donne, e ogni tanto ci spariamo film improponibili che ci ricordano quando giocavamo con i soldatini. Donne, fateci pace. Siamo una razza in via d’ estinzione.
Detto questo, insieme ad altri amichetti fieri di essere regazzini ancora, ci siamo sparati Mad Max: Fury Road. Il regista George Miller, Australiano (e si vede) regista di Babe il maialino coraggioso e Happy Feet (vinse pure un Oscar…..) dopo 3 precedenti Mad Max e dopo ben 20 anni ha rimesso mano alla serie di “Mad” Max Rockatansky. Mel Gibson, ormai troppo vecchietto, ha lasciato il posto all’astro nascente Tom Hardy che con la sua faccia mezza da buono e mezzo da paraculo incarna Max a dovere. Girato in Australia e nel deserto della Namibia, il film….pardon…..la sequenza di immagini è piena di botti, macchine roboanti, spari, moto che volano, e tante altre cosette che vedi solo nei videogiochi. La storia è sempre la stessa: la terra è fottuta, post nucleare, uomini ormai alla frutta, lotta per il petrolio e l’acqua, insomma solita storia da fumetto erotico-dark, ma la novità qui è che gli esseri umani vengono usati come sacchi di sangue, da dove la popolazione regnante trae forza e potere.
Dunque i nostri eroi sono contro il “ potere precostituito” e lottano per la libertà. Per tutto il film uccidono, si feriscono, si sporcano, non mangiano, bevono poco, si amano senza però copulare e cercano di uccidere i cattivi che sono veramente, ma veramente cattivi.
Per noi maschietti dementi, il film vale sostanzialmente per 3 cose:
1) Il muoversi delle macchine da presa che ci fa sentire come se stessimo dentro a una montagna russa
2) Charlize Theron che è l’ Imperatrice Furiosa. Bellissima, tostissima, senza un braccio, ma capace di salvare 5 gnocche amanti del cattivissimo e portarle alla salvezza (non tutte).
3) La figlia di Lenny Kravitz, Zoe Kravitz, che almeno per quello che ci fa vedere come bellezza è notevole. Aspettiamo di vederla come recita.
Secondo film che vi voglio consigliare vivamente, di tutt’ altro genere, è il dolce e bello La Famille Bélier. Storia molto simpatica di una famiglia contadina dove il padre, la madre e il fratello sono sordomuti, la figlia bella bona e brava è invece normodotata ed è colei che li fa comunicare con il mondo. La figlia, Paula recitata da Louane Emera, canta molto bene e s’ iscrive nel coro della scuola dove trova un professore fichissimo che capisce che lei è molto brava e ha un futuro. In realtà, Louane Emera è arrivata alle semi-finali di “ the voice” Francese e sembra che farà molta strada essendo una ottima cantante, e una bella e futura famosa attrice. Ora, il film non ci dice nulla di nuovo come storia. In fondo è un racconto sulla crescita, sugli adolescenti e sulla famiglia. La storia è impreziosita dalle musiche molto belle e dalla comicità notevole che vengono dalle dinamiche familiari, ma la cosa che mi fa dire che questo film va visto è il modo in cui viene presentato il tutto. La Famille Bélier è leggero e simpatico, e affronta in modo realistico ma positivo i drammi dell’ adolescenza e di tutto quello che porta. Chiunque di voi abbia figli adolescenti, o piccoli, oppure vuole respirare di nuovo quel vento di mutamento che era nell’ aria quando avevamo 15 anni deve vedere questo film. La scena madre è bellissima, e commuove profondamente fino alle lacrime. Vi confesso che ho pianto come un vitello, ma ci stava tutto.