Oggi vi parlo di un film fenomeno visto che ha ben 16 Nomination per i prossimi David di Donatello. Io l’ ho visto su un canale pay per view, ma sicuramente lo rimetteranno in circolo. Si tratta di Anime nere, film del 2014 diretto da Francesco Munzi, liberamente tratto dell’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco e in concorso alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Stiamo in Calabria, ad Africo, paese montagnoso nell’ Aspromonte. La storia gira intorno alle vite di tre fratelli. Luigi, Luciano e Rocco (Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane) che sono figli di un pastore ucciso tempo dietro per una faida. Luigi e Luciano si sono buttati nella malavita. Fanno affari a Milano e in Sudamerica. Rocco invece, tenendosi a distanza dai fratelli, è rimasto ad Africo ed è pastore. La fotografia e il paesaggio ci fanno sentire l’ odore dei monti. Mi ha ricordato il Carso di Matteo Oleotto in Zoran. Gente antica, spigolosa, che usa gli occhi per parlare. In fondo le faide sono cose antiche, regole arcaiche di rispetto che hanno logica solamente in quelle menti.
Rocco, che è l’ unico che si vuole allontanare dalle dinamiche familiari, ha un figlio testa calda. Per un torto ricevuto, il figlio va a dare una fucilata alla serranda del bar di una famiglia antagonista. Da qui inizia un viaggio dei fratelli a ritroso nel passato, nella Calabria, nel senso regale del rispetto, e quello quasi mitico dell’offesa. Il film è giustamente cupo e lento, come è lenta la vita da quelle parti. I protagonisti parlano dialetto (ci sono i sottotitoli) ma sono i gesti e le occhiate che dicono tutto.
Ho letto una volta che in Kossovo, a proposito di faide, ci sono persone che vengono chiamati “ i morti” . Devono vivere dentro le loro casa. La regola è che appena mettono il piede fuori, gli “ altri” li possono uccidere. Il loro sangue pulirà le offese.
Al contrario di molti film dal finale aperto, qui Munzi ci sbatte in faccia una fine, una visione, una scelta. È una scelta dura ed è dettata da una logica ineluttabile. Bello, il finale da il peso a tutto il film e ti lascia sgomento con l’ umidità di quei monti ancora sulla pelle.
Una bella sorpresa queste Anime Nere, non vi lascerà indifferenti.