Saving Mr. Banks

Quando ero un piccolo canadese dalle orecchie a sventola mi ricordo che vidi tante volte alcuni film che mi sono rimasti dentro. Sicuramente il più significativo è stato “The Wizard of Oz” , quello originale con Judy Garland. Versione del 1939 diretto da Victor Fleming. Ancora ricordo la paura quando la casa schiaccia la strega cattiva, le sue scarpe che si arricciano e le lacrime quando il Leone piange alla fine commosso del suo coraggio ritrovato. Un capolavoro assoluto.

Un altro film importante è stato “Mary Poppins” fatto dalla Disney. Insomma, io ero e sono pazzamente innamorato di Julie Andrews. Credetemi, roba da cardiopalma. Se mi avessero dato l’opportunità di crescere in poche ore, lo avrei fatto solo per sposarla. Amavo tutto di lei, i suoi capelli, i suoi occhi, la sua voce, e quel film per me era solo un modo di rivedere la mia amata.

“Saving Mr. Banks” (Salvando Mr. Banks) è il film che narra la relazione tortuosa tra P.L. Travers, scrittrice Australiana/Britannica del libro su Mary Poppins, e il buon Walt Disney. Con molte licenze narrative, seguiamo il viaggio che la scrittrice, una maestosa Emma Thompson, fa nella terra di Disney per supervisionare i lavori di adattamento del suo libro per la pellicola. Conosce Walt, un ottimo Tom Hanks, e la squadre composta dallo sceneggiatore e i musicisti che iniziano a dare vita a quello che poi sarà il progetto finale. Lei, acida e scostante, mette paletti, crea problemi, e dona loro innumerevoli  “no” che rendono il tutto più difficile, e direi anche abbastanza comico.

Il valore della pellicola diretta da John Lee Hancock è lo scavo del motivo profondo della scostanza della Travers, della sua strenua difesa di Mary Poppins come se avesse un valore vitale per lei, portandola poi a crearne una quasi sacralità. In effetti scopriamo durante lo svolgersi della pellicola che un motivo esiste, e tra flashback della sua vita d’infanzia in Australia e la sua vita da adulta, capiamo il perché della sua resistenza. Chiaro che il tutto è molto romanzato e il regista si prende molte libertà, ma la narrazione scorre e appassiona e la Thompson è superba facendoci vivere fisicamente i ricordi drammatici di una bambina che amava il padre, e poco altro. Ottimo corollario lo danno gli altri protagonisti, da Colin Farrell che fa il padre di P.L, Jason Schwartzman e B.J. Novack come musicisti del film,  Bradley Whitford che fa lo sceneggiatore, e un grandioso Paul Giamatti che fa un autista di limousine che difficilmente dimenticheremo. Non so se definire Saving Mr. Banks un film “minore”, ma sicuramente è un film confezionato alla perfezione che si fa vedere e che mi ha fatto ricordare e rivivere le emozioni della mia amata Julie.

 

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