Qua e là – selfie

Dopo il mio ultimo scritto ho avuto un errata corrige su Maradona. Dice che la foto di lui che indica con le mani “sette” era vecchia. Faccio ammenda anche se lui e Balotelli hanno fatto di tutto per rafforzare la mia tesi, uno facendosi riprendere mentre fa balli e canti di gioia smerdando i brasiliani, l’altro con un fucile in mano…..

Due cose mi hanno colpito della finale dei campionati del mondo di calcio:

1)      Goetze, il pischello di 22 anni che ha segnato la rete della vittoria, aveva una faccia della serie “io? Ho segnato io? Ma io quei goal li faccio sulla playstation……”

2)      Ad un certo punto, finita la partita, si sono viste una serie di donne bellissime. Io ho preso il telecomando pensando che erroneamente ero andato a finire sul canale delle modelle in passarella, invece erano le ragazze e mogli dei tedesconi.

Ho fatto il turista in Italia. Qualche giorno a Roma e poi in Toscana. Ho vissuto l’Italia dall’altra parte. Ho trovato tanta gentilezza e cordialità, al contrario di quello che ci scambiano noi giornalmente. Anche a Roma, nonostante io fossi preso per un turista, non ho beccato nessun furbetto clamoroso che volesse spremermi. Certo, l’organizzazione dei musei, biglietterie, movimenti di masse, potrebbe migliorare, ma non saremmo l’Italia se non avessimo qualche falla.

Roma è caotica ma maestosa e ho visto anche posti che, anche da Romano, non avevo ancora visto. Per esempio la Scala Santa….posto molto forte dove dovremmo tutti andare più spesso. Ho rivisto dopo anni le Catacombe e mi ha sorpreso la professionalità e organizzazione degli addetti. Un’altra sorpresa è stato il contorno della visita alla Basilica di San Paolo. Hanno fatto un progetto insieme all’Università Roma Tre e, oltre a vedere la maestosa Basilica, c’è la possibilità di farsi un giro tra vecchie costruzioni, vie antiche, e tanti reperti tutti catalogati e organizzati molto bene. Sarà che eravamo anche residenti, ma abbiamo mangiato sempre bene e trattati sempre con un occhio di riguardo.

In Toscana poi, nonostante la folla, ho trovato piena disponibilità anche se le richieste dei turisti sono moltissime. Una cosa che non capisco è il concetto di “fotografia” che le persone hanno nei nostri tempi. Io, fotografo dilettante che ancora sta facendo corsi, mi porto appresso chili di equipaggiamento ricercando “la foto”. Naturalmente non dico che tutti devono fare questo, ma ho visto veramente esagerazioni eclatanti. Non si fanno più fotografia, ma si prendono “immagini”. Ormai tra telefonini, macchinette pocket, e entry line economici, le persone scattano di tutto. Fanno foto di statue non sapendo cosa sono, foto di persone che girano, foto di loro, selfie con il pisello del David, foto di loro con statue, foto di loro con gente, foto di loro con gelato, foto della torre di pisa con l’amica che tiene la mano sotto la torre, foto con il centurione, foto con la spada del centurione, foto di un gatto, foto del cancello del colosseo, foto di una foto, foto di un cartello stradale, foto di un cartello di un bar, foto di una vespa, foto di una vespa con un tizio sopra con un casco bianco (forse Moretti???). Il massimo è stato all’entrata dei musei vaticani. Una tizia si faceva fare le foto dal ragazzo, e lei prendeva pose …. Beh…diciamo abbastanza esplicite dal punto di vista sessuale. Insomma c’era una statua con un tizio che teneva un bastone e lei si è messa in direzione del bastone con la bocca aperta. Vabbé ci siamo capiti. Il capolavoro è stato alla torre di Pisa. Una giovane pulzella ha costretto un suo amico a stendersi per terra, e fare una foto riprendendo la torre di Pisa che si trovava esattamente in mezzo alle gambe della sua amica e che in modo semi porno si è alzata la gonna. Penetrata dalla torre di Pisa. Pensa che bello tutto questo su Face Book. Poi naturalmente ho visto fare foto con flash in pieno giorno, foto dove non si potevano fare foto, foto al loro stessi piedi, foto agli alberi, alle nuvole, ai piatti di cibo. Insomma un pieno d’immagini, di momenti, di attimi nel suo modo affascinante. Penso a quanti milioni di foto giravano su instagram, Flickr e Facebook.  Quanti momenti immortalati, momenti pieni di nulla con la pretesa di fermare un attimo e renderlo unico per condividerlo con il mondo e dire “io c’ero”.

Non capirò mai quelli che vanno nei concerti e invece di godersi la musica e le immagini, registrano tutto sui telefonini. Ormai la realtà deve essere filtrata, dobbiamo filtrarla probabilmente perché dobbiamo starne a distanza.

Comunque l’Italia è bella e stiamo lentamente iniziando a capire che l’arte, il cibo, la nostra cultura è il nostro petrolio. Speriamo di fare in tempo. Alla fine, siamo quelli di Schettino che sdraia le navi e affoga le persone…ma siamo anche quelli che chiedono aiuto, si rimboccano le maniche, e la tirano su…e la portano a Genova, e non festeggiano.

Domani parto per la seconda tappa del Camino di Santiago, ci sentiamo presto…con qualche vescica in più, qualche libro da raccontarvi, e qualche avventura in più sulle mie rughe.

 

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