Zoran

Qualche domenica fa ho visto l’anteprima di “Zoran il mio nipote scemo” opera prima di Matteo Oleotto, giovane regista che ha presentato il suo lavoro al Festival di Venezia e ha vinto il premio del pubblico della settimana della Critica, oltre anche al premio “schermi di qualità”.

A buon ragione è stato il “caso” del festival di Venezia.  Parliamo di Friuli, di terre forti, di gente tosta e solitaria come i monti che li circondano. Terre di confine dove seguiamo la storia di Paolo (un grandissimo Giuseppe Battiston)  che è un tizio casinaro che lavora in una cucina per un ospizio e che vive alla giornata. Un uomo che per via dei suoi drammi interni, distrugge le cose belle che ha intorno, o che non le vede affatto per via della nebbia che si posa sui suo occhi. Un bel giorno viene chiamato da un Notaio Sloveno che lo informa che una sua vecchia zia le ha lasciato qualcosa in eredità.

Alla fine , l’unica cosa che rimane nelle mani di Paolo è il nipote, tale Zoran, che oltre a essere un ragazzo apparentemente convivente con l’autismo, ha una grandissima qualità: fa sempre centro quando tira le freccette sul bersaglio. Il buon Paolo, opportunista com’è, vede in Zoran un potenziale  guadagno e lo iscrive a un mitico e mistico torneo di mondiale di freccette a Glasgow dove la posta in palio per il primo premio è la somma di 60 mila sterline. La vita di Paolo cambia, la presenza di Zoran lo porta in una dimensione dove i suoi sogni diventano possibili ma devono fare i conti con la realtà che lui stesso ha creato dal suo passato.

Ok, se fossi un critico vero e non un dilettante della parola come sono potrei vendermi la mia piccola recensione così, dicendovi di andare a vedere il film perché ne vale veramente la pena. La realtà miei cari amici è un’altra.

IO CONOSCO MATTEO….nel senso che nel parco dei cani dove vado con la mia Almendra, lo vedo quasi tutti i giorni. Viene con il suo piccolo cagnetto secco e schizzato di nome “Mario” e a volte viene anche la sua fidanzata futura moglie di nome Rossana. Insomma  capite….uno che come me, che a volte pensa che gli roderà il culo morire perché non potrà seguire i film in uscita , incontra un regista vero. Fico no?? In soldoni, anche se lui è un rude nordista di Gorizia, ha una simpatia vera. A Roma si direbbe che è un “cazzaro” naturalmente nell’accezione più leggera e positiva.
Insomma, uno con il quale andresti a cena fuori e rideresti talmente tanto da pisciarti addosso. OK, avete capito.

Il film va visto per diversi motivi. Prima di tutto perché fa ridere con situazioni molto divertenti, ma nello stesso tempo ti sbatte in faccia il dolore che si cela dietro alla vita di Paolo. Va visto anche perché Zoran, recitato da Rok Presnikar che illumina il personaggio con la sua semplicità, è un personaggio difficile da dimenticare  per la sua simpatia. E poi perché Battiston (a detta di molti il miglior attore Italiano….io dico insieme a Favino e Sorvillo…..) regge tutto il film sulle sue spalle e la sua panza. Battiston tocca corde intense e la regia di Matteo esalta la sua bravura.

Il film ci fa gustare, come un bel bicchiere di vino, paesaggi mozzafiato, belli e forti insieme alla  strana gente che ci vive. Ha una fotografia splendida, e la sceneggiatura è perfetta. In un certo modo è un film carnale, dove alla fine gli attori hanno le mani sporche della loro terra, dove il vino diventa divino, compagno di solitudini e di amicizie. Un film dove la natura domina con la sua rudezza, e dove la gente che vive in quelle terre cambia la propria prospettiva per sopravviverci.

Alla fine che vi devo dire, andate al cinema a vedere questo film, esce a Novembre. Portate i vostri amici, mamme e figli. Farete del bene al Cinema Italiano, e anche a un amico.

P.S. dopo che sarete andati a vederlo, ci vediamo tutti insieme una sera da qualche parte a bere vino e giocare alle freccette.

 

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