Pasta fredda, gelato, un libro letto all’ombra, camminare senza scarpe, la frutta fresca, il costume….
Ogni tanto mi vedo “Got To Dance UK”. Ci sono tre giudici belli e bravi (e anche buoni, almeno questi tre) che vedono gente da tutti gli angoli del Regno Unito e li guardano ballare per poi dare o una stella rossa (no) oppure una stella gialla (yes). Al contrario delle varie competizioni canore dove non tutti possono cantare, qui invece chiunque può ballare….o meglio…pensare di farlo. Il gusto kitsch del programma sta proprio nei partecipanti con le loro storie. Oltre a quelli veramente ma veramente bravi, mi è piaciuto un tizio del Galles, alto….un po goffo…bianchiccio…rosso di capelli…che non aveva mai preso lezioni di ballo. Lui si allena da solo davanti allo specchio. Punto. Un misto di break, hip hop, contemporary. Non aveva mai ballato davanti a nessuno. Insomma, esce sul palco e balla il suo ballo. Nulla di particolarmente bello, ma emozionante. Si muoveva in modo strano ma aveva un suo perché. Alla fine solo una cosa è rimasta: il fatto che lui avesse avuto la capacità di esprimersi attraverso il ballo. Un vero mito. Tutto sudato ha aspettato il verdetto e ha beccato 3 belle stelle d’oro. Bravo. Un altro gruppo invece era composto da 6 signori con una media di 50 anni ciascuno. Tipici inglesi da pub, con grande panze. Hanno avuto il coraggio (e inconscienza) di vestirsi da ballerini di danza classica e ballare una improponibile “morte del cigno”. Alla fine si sono beccati una mezza bocciatura ma con la loro vera e verace simpatia i giudici hanno cambiato il giudizio. Insomma, d’estate ci si rincoglionisce di più….si vedono sti programmi fatti molto bene , che ti danno una ventata di aria fresca e qualche emozione a prezzo stracciato. Mi sto preparando per la pensione.
….granita, leggere sdraiato su una sdraio e addormentarsi per poi risvegliarsi e riprendere a leggere per poi riaddormentarsi per poi risvegliarsi……….
Diciamocelo. L’Italia nella Confederation Cup ha fatto la sua porca figura. Chi se ne importa se non abbiamo vinto, abbiamo giocato bene, combattuto, e sudato. A testa alta ora stiamo. Il momento più emozionante è stato l’inno del Brasile durante la loro partita con L’Uruguay. Come sapete, le bande suonano pochi minuti dell’inno per poi scemare e far iniziare la partita. Qui invece, una volta che la banda finisce di suonare l’inno, lo stadio continua a cantare, i giocatori continuano a cantare, e la sensazione è molto forte. Ho letto che forse era un “atto dimostrativo” riferito alle sommosse di questi giorni in Brasile…non lo so…so solo che è stata una cosa molto bella. Ultima cosa, Neymar mi sta molto antipatico. Capisco che “so giovani” , ma c’è gente brava quanto lui. Ricordatelo Neymar, se si cade dall’alto ci si fa più male.
….Cappuccino freddo, la gente che cammina sul bagnasciuga, i venditori di cappelli, costumi, braccialetti, pannocchie, teli da mare……
Altro che romanzo. 47 anni fa durante la guerra del Viet Nam un dottore militare, tale Sam Axelrad seguendo il suo giuramento a Ippocrate, cura il braccio spappolato di un nemico Vietcong di nome Nguyen Quang Hung. Per salvarlo gli amputa il braccio destro e poi , dopo averlo ripulito, prende le ossa e gliele vuole ridare al proprietario. Fatto sta che il Sig. Quang Hung naturalmente scappa e non torna più. Mr. Axelrad, dopo 47 anni, torna in Viet Nam e la storia viene diffusa su giornali e radio locali. Per farvela breve rintraccia il Sig. Hung e gli ridà il suo braccio destro fatto di ossa. Trovo che sia una storia strana ma fichissima. La foto dei due protagonisti con il braccio ossuto è favolosa. Oltre tutto, il Sig. Hung userà il braccio per dimostrare al governo che lui era veramente stato in guerra in quanto tutta la sua documentazione era stata bruciata. Dice che terrà il braccio in una teca in salone, e poi quando morirà si farà seppellire con il suo arto che fu.
…..libri, pizza a taglio, arancini, coca cola, il rumore degli uccelli, le onde del mare, gli ombrelloni che volano via per il vento, le ciabatte rubate dal cane……
È estate mi sa.