Il caldo porta la fine di molte cose a volte. Finisce la scuola e tu stai li, davanti a sti piccoli adulti con i diplomini in mano.
E ti ricordi delle giornate di pioggia e freddo quando ti chiamano e ti dicono “questo non l’ho capito, me lo spieghi? “, e tu non ti ricordi un cazzo di matematica o chimica. E vai sull’ipad e lo cerchi su google. E quante poesie hai sentito e risentito. E quante merende hai preparato. E quante volte ti fanno incazzare. E quella volta quando ti guarda sorridendo e ti dice “questo problema l’ho finito da sola”. E il primo tuffo dalla barca. E quando ti dice “mi sei simpatico”. E quando ti guarda e ti vorrebbe ammazzare.
E tu stai li in questa sala gremita di genitori rincoglioniti e ti ripeti come un mantra “ce l’abbiamo fatta, ce l’abbiamo fatta” e pensi che la tua vita non è poi così malaccio.
Il caldo ha portato anche la fine di James Gandolfini. Tutti quelli che hanno visto “I Sopranos” sanno che lui era un grande, un vero grande attore. Vi racconterò un giorno quello che rappresentano “I Sopranos” nella cultura cinematografica/televisiva, ma credetemi Gandolfini nella parte di Tony Soprano era riuscito nella difficile arte di diventare ciò che recita. Essere un boss mafioso depresso che va dallo psicanalista perché non sa come controllare la sua ira è qualcosa di sublime. A me mancherà il suo faccione e la sua voce nasale, mi mancherà molto.
Il caldo porta pure il primo calore della mia cagnolina, Almendra. Prima c’è il pre-calore dove la cuccioletta piccola e giocherellona diventa strana, scostante, stralunata. E poi il calore con tutte le piccole attenzioni. Alla fine te la ritrovi cambiata. Gioca ma non più di tanto. Non fa più danni ma in compenso dorme elegantemente nei posti più freschi di casa. Prima ti mordicchiava e ti guardava per giocare con te, ora ti guarda e ti trasmette la vita di tutti i cani che l’hanno preceduta. Quella scintilla che ha legato questi nobili animali a noi esseri umani. Occhi profondi, di una profondità quasi infinita pari solo alla fonte d’amore che sono .
Infinito amore.
E io cammino sotto il sole e non ho caldo. Io non soffro il caldo. Ero Arabo in qualche antica vita, forse cammelliere che mangiava il cous cous.
Mi piace andare in giro con le ciabatte.