In fondo le diverse discipline sportive raramente raggruppano uno o più capacità o abilità degli atleti. Uno che tira con la carabina deve avere una concentrazione della madonna, ma magari ha la panza. Magari Bolt è una pippa a giocare a tennis, oppure Aldo Montano non sa nuotare. Questo per dire che guardare il Takwendo non mi piace. Mi sembrano tizi senza braccia. Non ho visto un pugno, una parata, una presa. Boh. Tirano su le gambe con una pseudo tattica e poi se ti prendono fanno punto. Sembra quasi che sia una questione di fortuna.
Quest’estate ho letto il libro di Haruki Murakami, 1Q84. Secondo me lui è un grande scrittore che scrive a una parte molto profonda di me. Molti dicono che è uno che fa sempre gli stessi libri e che fa l’occhietto al mercato. Problemi loro. È vero che l’andamento di tutti i suoi libri è simile, ma è quello che scrive e come lo scrive che è affascinante. Sono libri che raccontano generalmente due storie con due protagonisti diversi. In questo caso da una parte abbiamo Amomane, giovane donna che fa la fisioterapista e che ha un secondo lavoro molto particolare. Dall’altro lato c’è Tenko, un giovane professore che si diletta a scrivere. Raccontare “la storia” nel libri di Murakami è molto difficile visto che ce ne sono tante di storie. Storie che si elevano a sogno, poi scendono e s’incrociano, poi diventano realtà, poi pensiero, poi visione, poi …poi…..
Il badminton. Boh.
Generalmente i due protagonisti dei suoi libri s’incontrano nel passato, mai nel presente, poi invece le loro vite si sfiorano. I suoi libri parlano dell’amore, quello che ti fa vedere due lune nel cielo sapendo che solo lei le vedrà come te. Mi sono innamorato di lui leggendo “Kafka sulla spiaggia” che è l’unico libro che una volta finito ho baciato.
Amiamo le Olimpiadi perché abbiamo bisogno di tornare indietro alla vecchia Atene e guardare eroi. Quello che gli si rompe l’osso della gamba ma continua a correre. Quello che è sfuggito dalla morte nel suo paese, Mo Farah, che ha preso la nazionalità Inglese, e che vince due grandi corse diventando un eroe. Abbiamo bisogno della ragazza Saudita che viene stesa dopo 18 secondi nel Judo perché lei ha portato l’asticella delle coscienze di molte persone più in alto di dove sta ora.
Leggere Murakami è come fare una maratona. A volte devi lasciarti andare al ritmo, a volte devi esserci in toto per capire quello che s’intende, a volte devi recuperare il respiro perché stai correndo troppo. È concentrazione, quasi meditazione. Un viaggio in un mondo che diventa all’improvviso tuo.
David Rudisha ha gli occhi da buono. Lo guardi e ti sembra di averlo giá conosciuto. Rudisha è quello che ti aiuta quando hai le mani piene di buste per aprire il cancello, oppure quello che quando ti si ferma la macchina viene al finestrino e ti dice “ti serve una spinta?”. Lui non ha corso gli 800m, lui li ha ri-creati. Dico….Bolt è grande…ma Bolt corre i 100 metri più veloce di altri non li ha ricreati. Diciamo che se lui li corresse bendato, oppure su una gamba, allora sarebbe un’altra cosa. Rudisha invece, dopo lo sparo, si è messo davanti e ha fatto una cosa che nessuno ha mai fatto. Ha corso in modo diverso. Ha demolito non solo il record mondiale, ma ha ri-inventato la tattica di corsa dei quella disciplina. Una cosa di cui parlano quelli che fanno atletica leggera davanti a una birra in una sera d’estate. Bella cosa.
Ho anche letto “50 sfumature di grigio” . L’ho letto perché mi sono detto che se dovevo criticarlo dovevo leggerlo. Allora è un libretto scritto malissimo che si spiega con una frase che una volta sentì in televisione detta da una saggia comica:
“ Quando un uomo guarda un film porno, sta con il telecomando in mandando velocemente in avanti il film per fermarsi nei momenti clou. Quando una donna guarda un film porno se lo vede tutto perché pensa che alla fine si sposano”. Detto questo il libro, molto furbo, spiattella in modo posh tutte le fantasia femminili che esistono. Nel libro il lui è un fico della madonna che è ricchissimo, bellissimo, bonissimo, che profuma sempre, che fa del bene all’umanità, che vola gli elicotteri, alianti, e probabilmente negli altri libri anche lo Sputnik. Il nostro eroe però ha un piccolo difetto. Non sa amare e dunque si relaziona con le donne attraverso dei “contratti” dove lui è il padrone e loro le schiave. La scrittrice allora inizia con dettagliate performance sessuali sado masochistiche piene di sperma, tette, sculacciate, manette, e via dicendo. La nostra eroina, donna insignificante…..vergine…..sfigata……eroicamente appunto si butta nella mischia per redimerlo.
Una apoteosi del culto della crocerossina che fará il diletto di psicanalisti e radio private. A proposito, oltre a scopare molto bene lui ce l’ha anche grosso.
Te pareva.
Volete veramente vedere come si è felici dopo aver conquistato una medaglia olimpica? Andatevi a vedere la premiazione del salto in alto femminile. La medaglia d’argento, l’americana Brigetta Barrett ….22 anni……guardate i suoi occhi ed il suo sorriso e capirete.
Ieri durante la cerimonia finale hanno fatto vedere in modo poetico momenti Olimpici. Il pianto di gioia e di tristezza, un braccio rotto, l’arco di Bolt, il sudore, la polvere di magnesio che vola vicino alle mani di un ginnasta, una bocca aperta per respirare la vita, l’acqua che si muove, gli occhi di allenatori, madri, amici che hanno tenuto la baracca mentre tu ti stavi preparando, un piede, una goccia che cade lentamente dal trampolino dei 3 metri.
So con certezza che la goccia di metterà 4 anni per cadere, magari per atterrare in una piscina Brasiliana.