Vedere I film di Ozpetec è come andare a cena dalla mamma. La casa è la stessa, gli odori anche, il cibo è ricco e cucinato solo per te. Tua madre ti coccola e ti racconta storie del suo passato che magari ti ha giá raccontato. Inizia a diventare rimbambita e ti racconta le cose più volte, e ti parla di quella cugina che non vedi da anni, o di quella vicina di casa che tu non hai mai visto. Ma tutto questo ti piace, perché ti da la sensazione di buono. Ecco, i film di Ozpetec per me sono buoni. C’è il tizio omossessuale che non sa se lo sia veramente ma lo è. Ci sono tavole imbandite con colori e, immagini, sapori che rasentano il sublime. Ci sono dolci dovunque e comunque. Ci sono vecchi che raccontano. Visto che lui è Turco, ci sono i Turchi o comunque gli arabi. Ci sono conti in sospeso con il passato. E tutto questo che vediamo è bello e buono.
“Magnifiche presenze” è un film Felliniano, dove il passato s’incunea nel presente e la storia di dipana in un luogo che diventa un non luogo pieno di fantasmi, storie, dolore e amore. Elio Germano è sublime e perfetto nel suo ruolo che lo fa diventare un messaggero tra le dimensioni, un caronte che cuoce cornetti e che sogna di diventare attore. Si ride e ci si commuove seguendo attori che si vede che con Ozpetec hanno la libertà di esprimere il loro meglio. Questo film è come la tavola imbandita che si vede in una cena del film: c’è un rollè di carne con l’uovo dentro, ma c’è anche un piatto di hummus. Ozpetec rende persino Internet un oggetto poetico che può commuovere e che diventa un contenitore di vite a volte non vissute.
Fatevi invitare a cena da Ferzan, ne uscirete inebriati e felici. Avrete le gote calde e avrete una sensazione di piacere che durerà parecchio.