Parigi è umida e fredda, i francesi hanno la puzza sotto il naso, si può dire tutto. Ma Parigi è bella. Eurodisney è un luogo veramente magico. Si può viverla in diversi modi. C’è chi sostiene che è tutto un business, che è tutto incentrato sul costringerti a spendere i soldi.
Vero.
È anche un luogo interamente finto, dove nevica anche d’estate (e d’inverno a comando), dove le persone che ci lavorano sono vestiti con strani costumi, ma dove c’è un organizzazione da brivido. Chi studia l’organizzazione e movimento delle masse si può laureare andando li per 3 giorni.
Ci sono delle ragazze a Parigi che vanno in bicicletta con le minigonne svolazzanti. Non so come, ma le gonne non si alzano. Riescono a pedalare cogliendo il vento nella direzione giusta. Saranno tutte ingegnere aereonautiche, che vi devo dire.
La frase che si sente di più a Eurodisney è: “me lo compri?” In tutte le lingue. Come si comprende che non esiste differenza di nazionalità o religione quando la madre o il padre dicono di no. Le lacrime e gli urli dei bambini non vanno tradotte a volte.
E a pensare che la torre eiffel non piaceva ai più probabilmente perché gliel’hanno costruita sotto gli occhi e doveva poi essere rimossa. Almeno noi il colosseo l’abbiamo trovato, loro invece fecero un referendum e vinsero i si. E ora è il loro simbolo. Tonnellate di ferro che ci vendono come uno delle meraviglie del mondo. Comunque ha il suo fascino.
Alla fine, la cosa che mi rimane ogni volta che vado a Eurodisney è un immagine ben precisa e profonda. La faccia dei bambini quando vedono i personaggi che li salutano, che li toccano, che li abbracciano. Vale fare migliaia di chilometri, vale spendere tanti soldi, vale distruggersi camminando per ore e ore, e fare file di ore e ore, per godere di quei sorrisi….credetemi.
Il Comune di Parigi ha comprato tante biciclette, ma tante. Ti compri una card, te la sganci dal lucchetto elettronico, e ci vai in giro lasciandola poi dove vuoi. Ogni strada ha la sua pista ciclabile che sarebbe la parte estrema destra della strada vicino al marciapiede. E quindi non vi dico quanti vanno in giro in bicicletta. Certo, non hanno i sampietrini e nemmeno le nostre buche.
Quando vedete i film di guerra con i soldati che poveracci marciano per giorni sotto il bombardamento, stanchi, affamati, infreddoliti, sfatti…bene….I genitori che stanno a Eurodisney sono loro. Gli occhi vacui, i piedi gonfi, lo sfinimento. Guardate i genitori alla fine di una giornata tra Biancaneve e Ratatoulle e capirete.
Nel tratto finale dell’atterraggio verso Fiumicino siamo incappati in una bufera. Pioggia e vento. L’aereo naturalmente si muoveva come se avesse avuto il ballo di San Vito. Gente aggrappata ai sedili e con occhi sbarrati.
Curioso. Venivo da un posto dove la gente paga per avere esattamente le stesse sensazioni ed emozioni. C’è una montagna russa che ti spara letteralmente verso l’alto (stai in un cannone) e poi scendi velocemente guardando dei pianeti finti completamente al buio. Dovevate sentire le urla. E la gente paga per quelle emozioni forti, per l’adrenalina che scorre, per la paura che fa stringere le chiappe. E poi quando stiamo in aereo, basta che sobbalzi un pò e ci sentiamo morire.
Strano.
P.S. dopo i miei deliri estivi ora posso dare la notizia ufficiale: le donne si strizzano le tette quando escono dal mare perché hanno il bikini imbottito.