This must be the place

Cheyenne è una vecchia rock star in bilico in quel mondo tra uomo, bambino, donna e icona. È sposato con una donna/uomo pompiere che lo ama e lo protegge.

Lui cammina in un modo strambo trascinandosi qualcosa: un trolly o un carrello della spesa pieno di cose strane. È ironico, spaventato, ma anche se non sembra ha la determinazione dei puri. Si trucca, parla lentamente e con un tono sommesso. Sovente soffia via una ciocca di capelli ribelli. Sean Penn disegna un personaggio difficile da dimenticare in questo film ampio e visionario.

Sorrentino ha avuto questa volta una produzione ricca che gli ha dato libertà totale (vedrete se non lo sentiremo agli oscar in qualche modo) e si è scatenato scrivendo e dirigendo un film visionario che ha lampi di Fellini, Lynch e a tratti Buñuel.

La macchina da presa si gira, scruta, entra ed esce. Cambi di fuori, visioni colorate, strade infinite, lande deserte, America e la sua leggenda allo stato puro. La musica, scritta e curata da un mito quale David Byrne, costella le scene portandoci a dubitare se è la musica a seguire ciò che vediamo o se il film è da corollario alla musica. Cheyenne ci carica nel suo trolley e fa un viaggio alla ricerca di un passato ingombrante tentando di comprendere perché ad un certo punto molti di noi chiudono la comunicazione con i nostri padri accettando di vivere attraverso metafore e dolore.

Raccontarvelo sarebbe arduo e sinceramente toglierebbe il gusto della visione.

Il film è un viaggio, un viaggio pieno di simboli e visioni.

Un indiano silenzioso che si fa lasciare nel deserto.

Una mega bottiglia di birra che ferma il traffico di una strada di campagna.

Un bisonte bianco bellissimo che respira la vita.

Il sottofinale che ci porta alla fine della “ricerca” di Cheyenne è degna di grande cinema, con una landa deserta piena di neve e di dolori del passato.

“forse sono depresso” . “no caro, forse sei solo annoiato”.

Cheyenne dice spesso “c’è stato qualcosa che mi ha disturbato”, ma lui ha il coraggio di seguire questa sensazione e andare a vedere.

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