Non so se le persone che vivono fuori dal mondo, isolate, hanno capito veramente tutto oppure non capiscono nulla.
Salinger oppure Terrence Malick, cosa hanno capito?
Ieri sera ho visto ” the tree of life” e non so cosa dirvi. Dico che probabilmente non è un film ma bensì un viaggio.
Malick in 30 anni ha fatto 5 film. Nessuno lo hai mai visto in giro, sembra che sia una specie di santone. Il suo film ” la sottile linea rossa” è uno dei miei preferiti. Un film che fa vedere le cose come sono senza sconti, ma con una poesia e un misticismo unico.
The tree of life racconta la vita di una famiglia americana negli anni 50. Padre (Brad Pitt bravissimo), madre (Jessica Chastain brava e bella) e 3 figli maschi hanno ad un certo punto della loro esistenza un lutto.
Uno dei figli a 19 anni muore. Non importa dove o quando, ma muore. Come tutte le morti di qualcosa o qualcuno che amiamo, ci sentiamo portare a limiti estremi, come se le nostre esistenze non contemplassero quel dolore. Vivere la vita da quella vetta ci smarrisce ancora di più e allora Malick ci porta per mano in quello che lui pensa sia il tragitto che dobbiamo fare per cercare le risposte. Pianeti nello spazio infinito, meteoriti che impattano sulla crosta terrestre, mare e onde, meduse che danzano, mani che accarezzano. Ci mostra immagini di natura che tolgono il respiro quanto sono belle, ma ci mostra anche un cane rognoso al lato della strada che annusa cercando cibo. Il viaggio è davanti a noi, e uno dei figli sopravissuti (il maggiore, Sean Penn) cerca di mettere ordine nel suo caos ed inizia a ricordare e rivivere le sue immagini, i suoi ricordi.
Non c’è una storia, ma semplicemente situazioni ed eventi che si susseguono rendendo quel bambino facente parte dello sciibile umano. Quello che vive il ragazzo, almeno per me, è quello che ho vissuto io. La gelosia, la rabbia, le primi pulsioni sessuali, la prima volta che si varca il confine della legalità e la sensazione di forza che viene da quell’ atto. Sono scene evocative, piene di mani che toccano e carezzano. Vita, non storie, ma vita.
Siamo tutto uno in uno sguardo buddista dove un germoglio è uguale ai piedi morbidi di un neonato? Non so.
Non so cosa dirvi, so solo che ieri ho visto qualcosa che va oltre il cinema, forse è questo il motivo perchè lo hanno premiato. Dovevano farlo. Malick ci dice che le risposte che noi tutti abbiamo sempre cercato, ci sono.
Il film dice che divisione è tra natura e grazia. Quando saprò la differenza tra questo, anche io probabilmente sorriderò come fa Sean Penn nell’ ultima scena dopo aver abbracciato tutto il suo passato.