Ci sono libri che sai che prima o poi leggerai ma forse non è giunto il momento.
Tempo fa uscì “Molto forte, incredibilmente vicino” di Di Jonathan Safran Foer. Avevo letto il suo primo libro, “ogni cosa illuminata”, e mi aveva piacevolmente colpito. Quando uscì questo mi dissi “quando vado da Feltrinelli me lo accatto” ma non accade.
Avevo letto che si trattava della tragedia dell’ 11 Settembre, avevo letto che era un bel libro.
Poi le cose passano. Passa la morte di un padre, passano stagioni, giornate di pioggia. Durante qualche giorno di convalescenza ecco che il cerchio si chiude grazie ad un amica, perchè a volte le cose si mettono in fila grazie alle persone con le quali scambi affetto e amore.
Lei mi dice: “ho letto questo libro, l’ho amato molto, te lo regalo”.
Io allora l’ho letto e ho capito che dovevo leggerlo ora. È la storia di come si ama, e come di affronta la morte. Oskar, un bambino di 9 anni, ha avuto suo padre che probabilmente si è buttato dalla finestra di una delle due torri gemelle. Lui è un bambino dalla mente creativa che ha paura della vita perchè “gli fa pesare le scarpe” ma che sa che deve prima o poi affrontare le cose. Ha una nonna che è protagonista della seconda storia del libro, una storia d’amore che ti mette la mano nel cuore e te lo strizza quanto è bella.
Unica volta nella mia vita, ho dovuto chiudere il libro nella metro perchè mi sono commosso. Sono stato stupido, avrei dovuto continuare ed entrare in ufficio con le lacrime che mi solcavano le guancie semplicemente perchè questo bellissimo libro se lo merita.
Leggetelo perchè è bello. Non so cosa altro dirvi.
Dopo averlo letto ho capito perchè il potere ha paura della cultura. Ho capito anche qualcosa su quel bambino piccolo con le orecchie a sventola che eravamo molto di noi. Ho iniziato a comprendere che ora l’ho letto perchè quando mi guardo allo specchio mi vedo più vecchio, e sempre più somigliante a mio padre.
Così è.
Apuna 