Un bacio appeso a un filo

A volte vado sulla metro e guardo la gente. Leggo sempre sulla metro, ma a volte faccio finta. Vedo I loro occhi, I loro movimenti. Immagino cosa abbiano nelle borse e negli zaini. Che libri leggeranno? che cosa mangieranno oggi? sono tristi o felici? Forse si sono svegliati questa mattina e al caldo del letto hanno fatto l’amore. L’amore misto all’odore del caffé. Vite, storie, immagini.

Io penso che uno dei più grandi esseri umani della nostra epoca sia Philippe Petit.

Se non sapete chi sia, guardatevi il bel dvd che s’intitola “man on the wire”.

Lui è un funambolo, e nell’Agosto del 1974 riuscì a tendere un filo d’acciaio tra I due palazzi del world trade center, e li attraversò.

Non credo che io possa immaginare atto più bello, puro, e pazzo di questo.

 

Questa storia, di un uomo, di New York, e delle persone che semplicemente vivono e fanno delle scelte, fa da colonna vertebrale all’ultimo libro di Colum Mc Cann. Il libro s’intitola “questo bacio vada al mondo intero” (let the great world spin)”.

È semplicemente bellissimo.

Intreccia storie, persone, luoghi, accadimenti, che ti rapiscono e ti nutrono gli anfratti più profondi dell’anima. Storie di uomini coraggiosi solo perchè hanno scelto di vivere secondo quello che secondo loro è il “giusto”. Petit ogni tanto appare nel libro come un angelo distaccato che guida inesorabilmente gli esseri umani verso l’alto, verso la sfida, verso il connubio con l’aria ed il vento.

Alla fine del libro, l’ho chiuso, ho guardato la copertina, e l’ho baciata.

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