Mano nella mano Wall-e

A volte con un amico vado a giocare con la play station. Si lo so, I vostri mariti ogni tanto spariscono e si chiudono in una stanza…..”non capisco quelli che lo fanno”, ecc. ecc. Lo faccio perchè cerco disperatamente di non far morire il tizio piccolo e con le orecchie a sventola che sono io, nonostante a volte mi faccia stare molto male. Dunque, se potete, portate I bambini che stanno dentro di voi a vedere Wall-e. Si, quei bambini che si nascondevano in cantine ammuffite, o sotto un tavolo, o piangevono per un senso di abbandono. Comprate loro una confezione mega di pop corn, una coca grande (così ve la bevete anche voi) e lasciatevi prendere per mano da questo tizio buffo fatto di ferro.

Wall-e  è un operatore ecologico del futuro che é solo, molto solo. La terra è stata abbandonata e tutti gli esseri umani sono andati da un’altra parte.

Unico amico uno scarafaggio che si comporta come un cagnolino, e che ama I biscotti schifosi americani pieni di crema al polestirolo.

Va in giro in una landa deserta alzando nuvole di polvere, e collezionando piccoli oggetti che lo fanno sentire meno solo. Poi arriva “Eve…(Eva in Italiano)” a cercare piante, e lui la vede e s’innamora. E poi…e poi….e mica volete che ve lo racconti tutto no?

Come hanno detto alcuni critici, la prima parte è un capolavoro. E’ un film sulla solitudine e sull’amore, anzi direi sul concetto dell’amore.

Lui torna nella sua casa, un vecchio deposito, che è pieno di piccole cose: papere di gomma, vecchi accendini zippo, un freesbee.  Questi gli permettono di viversi nella sua solitudine piccoli momenti di calore ed affetto, come se stringendo un orsacchiotto di un bambino noi potessimo abbeverarci dell’amore che viene scambiato da loro due.

Wall-e si vede in continuazione una cassetta video con un vecchio film (cinefili, a voi scoprire quale) e “sente” l’amore anche se non lo ha mai vissuto.

Solo con l’arrivo di Eve lui finalmente può vivere cosa sia questa emozione.  Come vi ho detto, è un film d’amore, di un amore tenero e a prima vista impossibile. Questo cubo di ferro ci fa vedere che per amare veramente bisogna avere coraggio, molto coraggio, e perseveranza. Lui non ha dubbi, forse perchè la solitudine lo ha forgiato e in mezzo alla mondezza del mondo intero, lui sa cosa ha veramente valore. Quanti ne abbiamo invece noi….L’amore é la fiammella di uno zippo.

Che dire, è un film poetico e divertente, che mette in luce anche alcune teorie di come potremmo andare (noi umani) a finire se non ci diamo una regolata. Parlandone tecnicamente ho veramente poco da dire, é la massima espressione del computer graphic, ma a questo la Pixar ci ha abituati ormai da tempo. Wall-e ha una gamma espressiva veramente notevole considerando che é fatto di ferro, I suoi occhi sono più espressivi di molti attori in carne ed ossa che vanno in giro a vincere premi. Il film è pieno di citazioni (lo fanno per interessare noi adulti….dicono….) di vecchi film ed ha due chicche veramente notevoli; come d’abitudine, prima dei film della Pixar c’é un corto che questa volta ci parla del rapporto tra un prestigiatore ed il suo coniglio. Veramente veramente divertente. La seconda chicca che mi ha entusiasmato è la canzone dei titoli di coda che è di Peter Gabriel. Il mio artista preferito….mitico.

 

Ultima cosa, molti scrivono che I film d’animazione sono per bambini, ma strizzano l’occhio ai grandi. Sostengono che molte cose che accadono, molti concetti che espongono, sono diretti a noi grandi. Per I bambini c’é il lato tenero, colorato, avventuroso, comico. Mi chiedo, ma siamo proprio sicuri che sia così? Siamo sicuri che un bambino della nostra era tecnologica, davanti a Wall-e che bacia Eve empaticamente non sappia nulla?. Io ho I miei dubbi, e mi fa anche piacere averli questa volta.

 

 

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