Ho appena finito di leggere Gomorra di Roberto Saviano. Ho anche visto (prima del libro) il film di Matteo Garrone.
Il libro ti tortura fin dalla prima pagina, per poi ucciderti lentamente. E’ pura e semplice realtà vissuta da un uomo capace, profondo, e coraggioso.
Le sue pagine ti fanno capire che quasi tutti noi viviamo una vita di “strato”. Durante le nostre giornate tocchiamo raramente situazioni che si trovano nel “sub strato” sociale. Vediamo cose strane nelle stazioni delle nostre città. Viviamo una strana sensazione quando andiamo a ritirare una multa dai vigili. Tocchiamo il sub strato quando ci rubano la macchina, o quando rubano nelle nostre case, o quando subiamo violenze cittadine. Ma sono momenti, più o meno importanti, ma momenti. Qui si parla di un sistema di vita, totale…globale…quasi ineluttabile.
In questo paese dove la parola “legge” a volte è solo una parola di 5 lettere, Saviano mi ha fatto vedere con I suoi occhi cose che non immaginavo nemmeno nei mie piú cupi incubi. Da ora in poi quando andrò in un centro commerciale, o su uno svincolo autostradale, o in una cena di gala con tanti vestiti alla moda, o quando andrò a buttare la mondezza nel bidone, io vivo gomorra. Noi tutti viviamo gomorra.
Sapete tutti che sto in mezzo alle associazioni canine, e quando ricevo centinaia di messaggi di cani abbandonati, seviziati, maltrattati, la mia depressione sale e l’unica riflessione che mi sovviene è : “ma quando finirà tutto questo?”. Eppure ci vorrebbe poco. Una buona legge sulla sterilizzazione, un po di cultura nelle scuole. Eppure……..
Qui è lo stesso, ma elevato all’ennesima potenza. Il cancro è profondo, radicato. Una sub cultura ha preso il sopravvento ed è diventata normalitá.
Gli strani siamo noi. Gli strani sono quelli che pagano le tasse, o che cercano di vivere nel concetto di rispetto. E’chiaro che un camorrista uccide brutalmente per via del suo credo di vita, o usa un bambino per bruciare montagne di mondezza per fare in modo che altre montagne possono coprire quelle vecchie….ma questa cultura è la stessa degli stronzi che guidano come banditi, o che ci aggrediscono per un nonnulla. É un modo di vita, animale ed ancestrale.
Non ci sono soluzioni, solo lotte. E l’unica lotta è la parola. La conoscenza. Parlarne, discuterne, e cercare di trovare il coraggio di dire di no.
Lui lo ha fatto. E anche molto bene. Garrone lo ha fatto con un film che è un film, un documentario, un pezzo della nostra storia, e uno sguardo sull’Italia dalla nostra finestra di casa.
Tocca a noi ora.