Caos Calmo

 

Ieri era il mio compleanno.

Mi sono regalato una sacca da golf, e sono andato al cinema. E ho visto Caos Calmo.

Lessi il libro un paio di anni fa, lo lessi in un momento di dolore. E trovai nel libro frasi scritte da me.

Il film é bello e misurato, e calca fedelmente le storie del libro. Perché di storie si tratta.

Mi fa incazzare la televisione con la sua velocitá culturale. Hanno definito “into the wild” un film sulla fuga. E non lo é.

Questo film lo definiscono “il film di Moretti su un uomo che si ferma”. M’incazzo perché il film é di Antonio Grimaldi, e Pietro Paladini (il protagonista, appunto Moretti) dice chiaramente  nel film che lui non é fermo.

C’é questa scena molto bella dove il fratello di Pietro (Alessandro Gassman) lo va a trovare mentre é seduto su una panchina di un parco davanti alla scuola della figlia. Gli dice che é preoccupato per lui che sta fermo sulla panchina. Pietro lo guarda e dice  “io non sono fermo, mi muovo…mi alzo, vado li, e poi mi sposto là”. Moretti alza la mano ed indica I luoghi del giardino dove lui é andato.

Sono I nostri luoghi dove sappiamo di trovare le parti di noi che non amiamo. Lui ci va.

E per andarci non si ferma, ma cambia il suo punto di vista.

Si mette su una panchina e si guarda. Questa é la magia del film e del libro.

Pietro Paladini, per via di un bivio che la vita gli mette davanti, sceglie di fare un azione eroica che lo dilania nel senso di colpa. Ecco perché dico che questo é un film che parla molto agli uomini. Quando un uomo cerca la strada del sapere attraverso la conoscenza, il proprio mondo si stringe e si allarga, come il battito del cuore.

Da lui vanno amici e nemici. Nel giardino passano altre vite, altre storia. Come per noi. Quando prendiamo la metro, o quando stiamo nel traffico, o quando andiamo al supermercato. C’é sempre una panchina che ci aspetta, dove a volte ci sediamo per guardare. Molti si alzano annoiati o impauriti. Molti rimangono seduti e guardano. I piú coraggiosi, come Pietro, decidono persino di comunicare con le storie che camminano davanti a loro.

Io ho pianto molto ieri sera, ma non é un film triste. É un bel film di una bella storia, ed é un film italiano. Dove gli attori non nascondono la pancetta e dove a volta la pasta ha “il formaggio che amalgama, ma che non c’entra nulla con il sugo….perché a volte I sapori vanno separati”.

 

P.S. scusate ma per fare in modo che I film ci lascino, a volte bisogna scrivere.

 

 

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